Conosciamo la redazione: i migliori film del 2018 secondo Daria Castelfranchi

Ahimé, di questa fortunata annata ho perso i film più visti e amati ma la mia piccola lista annovera comunque alcuni tra i film più interessanti della stagione, diversi dei quali hanno già ottenuto nomination ai prossimi Golden Globe.

Green Book, ad esempio, che ha all'attivo cinque candidature ai prossimi Golden Globe, lo piazzo in pole position perché è meraviglioso: Viggo Mortensen fa sbellicare dalle risate ma dietro l'angolo c'è pronta una bella dose di commozione per questo film tratto da una storia vera, edificante, emozionante, vivo, autentico. Viggo e Maershala Ali sono una coppia a dir poco fantastica e la sceneggiatura, signore e signori, opera del figlio del vero protagonista della vicenda, insieme a Peter Farrelly - che è anche il regista - e Brian Currie, sprizza energia da tutti i pori. Un film da non perdere. Magnificamente recitato e diretto.

Anche A private war sale di diritto sul podio perché è un film bellissimo ma enormemente doloroso: un'opera che mette nero su bianco gli orrori della guerra, ammantando la narrazione con un tratto documentaristico assolutamente stupefacente. Un'altra storia vera. Un altro incredibile personaggio. E la brutalità della guerra siriana, la peggiore degli ultimi anni, quella a cui abbiamo voltato le spalle ma che Rosamund Pike, con la sua superba interpretazione, ci sbatte in faccia senza troppi scrupoli. Ottimi anche i personaggi secondari tra cui Stanley Tucci e Jamie Dornan che senza frustini e manette, se la cava egregiamente.

Sul podio finisce anche Il ritorno di Mary Poppins perché adoro Emily Blunt – non a caso è tra le attrici più quotate del momento ed ha anche ricevuto la nomination ai Golden Globe - e vederla indossare i panni della mia amata Mary Poppins, film che conosco a memoria e che ho visto innumerevoli volte, è stato come ritrovare una vecchia amica e compagna di gioco e avventure. Rob Marshall è riuscito a riportare sul grande schermo l'atmosfera del film del 1964, sfruttando al meglio i prodigi della tecnologia, senza strafare e senza stravolgere ambientazione e personaggi.

Di casa Disney mi sento di premiare senza ombra di dubbio anche Gli Incredibili 2, decisamente più travolgente e spassoso del primo, con un inedito Mr. Incredible alle prese con gli sbalzi di umore della figlia adolescente, i compiti di matematica del figlio medio, e il nottambulo Jack Jack. Risate a crepapelle assicurate e la tipica adrenalina firmata Pixar.

Un altro film per ragazzi che per attori, scenografia, costumi e un impianto visivo davvero fantasmagorico mi sento di mettere in classifica è Il mistero della casa del tempo. Visivamente accattivante, con due attori che si punzecchiano comicamente, una storia classica ma sempre attuale e un tripudio di suoni e colori in ogni dove. Ottimo il trio Jack Black – Cate Blanchett – Kyle MacLachlan.

Dogman, il grande escluso dei prossimi Oscar, per quanto venga da dire: “basta con queste storie di squallore e violenza”, è talmente ben recitato e diretto e vanta una location così suggestiva che è impossibile non inserirlo nella lista. Lui, il piccolo, grande, Marcello Fonte, ha conquistato tutti con la sua interpretazione incredibilmente autentica e naturale. Va visto, necessariamente.

A quiet place è senza dubbio uno dei thriller-horror più riusciti degli ultimi anni. Originale l'idea delle creature che attaccano chi osa emettere il minimo suono, più vista l'ambientazione che ricorda molto Signs, ma il quartetto è tra i migliori visti sul grande schermo. Coppia nella vita e anche sul set, John Krasinski ed Emily Blunt funzionano a meraviglia e a dar loro maggiore forza ci pensano il giovanissimo Noah Jupe, che aveva già interpretato il migliore di August in Wonder, e la bravissima Millicent Simmonds che nella vita è realmente sordomuta e ha conferito maggiore realismo alle scene in cui la famiglia è costretta a parlare con il linguaggio dei segni per non fare rumore. Se amate il genere e lo avete perso, recuperatelo appena possibile.

Cambiando completamente genere e paese, trovo che Girl sia stata tra le opere più interessanti dell'anno: un film che tratta con immensa delicatezza una tematica assai tabù e controversa quale quella del cambio di sesso. Che Lara non vuole certo affrontare per capriccio ma perché lei nel corpo maschile con cui è nata, proprio non si ritrova. Lo nasconde, lo soffre, lo punisce. Si impegna al massimo per diventare ballerina professionista ma le cure farmacologiche richiedono tempo mentre lei vuole diventare donna il prima possibile. E nel suo percorso è sempre sostenuta dalla splendida figura del padre. Un film molto bello ma anche molto toccante perché per chi ha la fortuna di accettarsi, spesso è impossibile capire i patimenti di chi invece non si accetta. Con una regia molto intima e accurata, il regista Lukas Dhont ha restituito il fine ritratto di una lotta interiore.

A modern family infine, è una commedia davvero graziosa su una coppia gay che si ritrova alle prese con il nipote di uno dei due da crescere. Tipico duo composto da un uomo più grande e l'altro più giovani, i bravissimi Steve Coogan e Paul Rudd, che pian piano inizia ad accettare i capricci e le stravaganze del giovane Jack Gore, un ragazzino che cerca solo affetto, incurante del fatto che a prendersi cura di lui siano due uomini. Divertente e per chi ha la mente aperta s'intende, anche edificante. Sul tema è sicuramente tra i film più riusciti.

Forse sono tra i meno noti ma quelli di questa lista che passeranno in tv, recuperateli, mentre Green Book, che uscirà a fine Gennaio 2019, non perdetelo per nessun motivo al mondo!

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