Calcutta – tutti in piedi: Schermi che abbronzano

Fino a qualche anno fa l’indie era un genere sfigato, che in Italia era difficile proporre.  Onestamente si può dire che i cantanti nostrani erano poco ferrati e la diffidenza del pubblico non invitava nessun profeta a farsi avanti. Poi, le cose cambiarono. I dj set si ammutolirono, i trapper - che allora erano ancora solo rapper - rabbrividirono e i talent scout iniziarono a far cassa con l’indie. Questo perché dalle ex paludi pontine emerse lui Edoardo D’Erme alias Calcutta, nato a Latina nel 1989. Un anno perfetto il 1989 per chi fra quei Millenial dei nativi digitali può far circolare il mito aureo del ruspante analogico casalingo. Chissà se il suo Oroscopo abbia mai preannunciato a Calcutta il successo che da “la cantina buia dove noi non l’hanno avuta mai” lo avrebbe portato fino all’arena di Verona…

Calcutta - Tutti in piedi celebra, a modo suo, l’indimenticabile concerto sold out tenutosi il 6 agosto 2018 in uno dei templi della musica italiana, dove si sono esibiti artisti italiani noti a livello mondiale come Andrea Bocelli, Zucchero, Laura Pausini, Al Bano e Romina (non provate a fare paragoni, altrimenti i fans russi della coppia poi si arrabbiano) e molti altri ancora. A dirigere i lavori vi è Giorgio Testi, regista uscito dal Centro Sperimentale di Cinematografia che si è fatto le ossa lavorando con dei nomi che sicuramente avete già sentito pronunciare come i Rolling Stones, The Killers, Oasis e Amy Winehouse. Insomma, uno così potrebbe prendere per mano un giovane artista e guidarlo verso un’opera non dico proprio istituzionale, ma qualche “leccatina” in più si potrebbe dire. Manco per niente.

Calcutta non è uno di quelli che fa gli sgambetti ai suoi fans e, se il suo approccio può sembrare imperfetto, è proprio questa sua commistione di surreale e pop evoluzionista a far germinare applausi. La macchina da presa e il montaggio seguono quest’aspetto di esagerazione e per sfamare questo processo ricorrono ai video di Francesco Lettieri e Giacomo Laser, alle animazioni di Andrea Chronopulos e Gio Pastori. Il terzo occhio di Calcutta si apre così alla proiezione d’immagini che pian piano emergono dal nostro pianeta globale quotidiano, fatto di screen shot, pop up, manga e meme. E noi siamo lì ad ammirarle insieme a lui che, a sua volta, ammira una folla di oltre tredicimila persone di tutte le età.

La spontaneità di Calcutta - Tutti in piedi non è proprio per tutti, è creata appositamente da un’icona camp per un pubblico di amanti del non-sense di qualunque ora, ma potrebbe portare a un contagio naturale di estimatori. Lo speriamo.