Festa del Cinema di Roma: In Blue, un incontro nella Bucarest dei dimenticati.

In Blue è un film dell’olandese Jaap van Heusden presentato alla Festa del Cinema di Roma, edizione 2017.
Sin dall’inizio adrenalinico – una hostess su un volo verso Bucarest assiste con successo una passeggera in cinta, le cui acque si rompono in volo – racconta una storia dai toni forti e drammatici.

Lin, l’hostess, incontrerà Nicu, un ragazzo rumeno che vive di espedienti, alloggiando in un cunicolo della metropolitana ed inalando i  gas tossici delle bombolette di vernice. Con lui, stringerà un rapporto di grande confidenza ed intesa. Il paradigma è fin troppo semplice quando veniamo a scoprire che Lin aveva dato alla luce un bambino morto e che il compagno l’aveva lasciata e viveva all’estero da anni. Lin, in Nicu, vede il figlio che non ha potuto avere e che colma i vuoti della sua vita. Se a questo aggiungiamo il senso di colpa dell’Occidente ricco e benestante nei confronti di un est povero e sottosviluppato, il risultato può apparire  scontato e semplicistico, ma così non è. Perché il regista olandese, grazie anche ad una sceneggiatura solida e scritta con grande equilibrio, confeziona un prodotto di qualità, anche utilizzando  una maniera di girare che non lascia mai nulla al caso e che accompagna i personaggi, sia i protagonisti che quelli di contorno, sempre evidenziandone ed enfatizzandone gli stati emotivi. Così, ben si comprendono le complicate e controverse dinamiche tra Lin e Nicu, gli inevitabili fraintendimenti ed incomprensioni, le aspettative deluse e gli immaginari disillusi. Le relazioni tra i personaggi diventano così protagoniste del racconto sul cui sfondo primeggia la periferia di Bucarest, i suoi fiumi ghiacciati le sue gallerie sotterranee abitate da anime vaganti, a cui fa da contraltare una silenziosa cittadina olandese disegnata con il righello e la squadra.

Nel gioco dei contrasti, la tensione del racconto è sempre assicurata ed il finale darà soddisfazione alla nostra attesa.