Il ragazzo invisibile - Seconda generazione: anche i supereroi nel loro piccolo si arrabbiano

A distanza di quattro anni, Gabriele Salvatores riporta sul grande schermo il suo fortunato Ragazzo Invisibile, alias Michele Silenzi, interpretato da Ludovico Girardello, decisamente cresciuto; un supereroe fatto e finito che in questo secondo episodio scopre di avere una sorella e ritrova la madre naturale Yelena, cui dà il volto Ksenia Rappoport.

Nuovamente ambientato a Trieste, Il ragazzo invisibile – Seconda generazione mette ancora una volta in scena le difficoltà del protagonista, alle prese con la sua giovane età, con le delusioni amorose e soprattutto con la perdita dell'amatissima madre adottiva Giovanna, interpretata da Valeria Golino che qui torna in una serie di esplicativi flashback.

Come in ogni film sui supereroi che si rispetti, la fantascienza si mescola con i cattivi russi di turno da fermare e con un diabolico piano da mandare a monte, onde evitare la morte di vittime innocenti. Alcuni nodi verranno al pettine, nuovi legami si formeranno ed altri si disgregheranno in un'ora e mezza di puro intrattenimento. Gabriele Salvatores dà nuovamente prova di saperci fare con il genere, ancora alle prime armi in Italia, nonostante lo strepitoso successo di Lo chiamavano Jeeg Robot, eroe dei nostri tempi, rozzo ma sincero. L'impianto stilistico è poderoso – spicca a questo proposito il nome di Victor Perez - e volutamente patinato, con scenografie studiate ad hoc ed un montaggio che dona all'intero film un ritmo decisamente incalzante. I suggestivi campi vuoti e le bellissime scene oniriche si alternano a sequenze dinamiche e su tutta la narrazione regna un colore freddo come la terra in cui questi uomini e donne, dotati ognuno di un diverso potere, sono stati addestrati ma anche sfruttati e condannati.

Il finale aperto presuppone un terzo capitolo della saga che ha appassionato un vasto pubblico di giovani e cui questo secondo film sembra essere ancor più dedicato del primo.

Sedici anni sono infatti un'età difficile e controversa, quella in cui sempre di più ci si avvicina al passaggio verso l'età adulta e per il biondissimo protagonista è giunto il momento di capire se il suo sia effettivamente un dono o una maledizione, se gli “speciali” lo siano davvero o siano solo dei mostri. Il nuovo film del regista napoletano è ben lontano dai blockbuster americani, il che non guasta perché l'introspezione, che spesso manca nella saghe d'oltreoceano, qui ha la meglio e, grazie al superbo lavoro di scrittura dell'ormai noto trio Stefano Sardo, Ludovica Rampoldi e Alessandro Fabbri, delinea con cura e dovizia di particolari i personaggi, ognuno con le proprie peculiarità, ognuno alle prese con i propri conflitti interiori, ognuno con una missione da portare a termine, sia essa salvifica o vendicativa.

Sicuramente più dark rispetto al predecessore, Il ragazzo invisibile - Seconda generazione è meno da bambini e più da teenagers, come i protagonisti per l'appunto, di cui fa parte anche la bravissima Galatea Bellugi nei panni di Natasha, sorella di Michele, che ha poteri incendiari utilizzati un momento per fare piccoli dispetti, un altro per attaccare il nemico; assolutamente ben confezionato ed interpretato, il film vanta anche una splendida colonna sonora curata da Federico De Robertis.

La nuova opera di Gabriele Salvatores si guarda con piacere e ai validi effetti speciali unisce una solida trama di fondo.