John Wick: Capitolo 2

Il primo John Wick è stata una delle più grandi sorprese del 2014. Una sorta di melò che improvvisamente svelava la sua reale natura di vero action esagerato e cafone. Oltre al fatto che per l’ennesima volta, quello che nasceva come un “B movie”, dava una fortissima spinta alla carriera di Keanu “immortal” Reeves.
Certo il fattore sorpresa era cruciale, si poteva subdorare, si poteva essere scettici sul pacifico uomo in lutto, ma mai si sarebbe pensato che John fosse una vera macchina di morte.
Ecco, quest’aspetto è –ovviamente- del tutto assente in questo secondo capitolo.

John Wick recupera la sua amata auto da un garage della mafia russa, giusto per ricordare a tutti che razza di fottuto bastardo sia, e poi si concede il meritato riposo per elaborare il suo lutto insieme al cane.
Peccato che un vecchio debito torni a bussare (realmente) alla sua porta: il mafioso italiano Santino D’Antonio. Ora sorvoliamo sul nome di battesimo, Santino/Sonny in puro stile Padrino, ma chi è quest’eminenza nera? Riccardo Scamarcio! Certo dopo aver visto Remo Girone controllare il traffico di whisky nella Boston del proibizionismo, Scamarcio è quasi il Daniel Day Lewis della situazione. Il debito da pagare per John è uccidere la sorella di Santino, Gianna (ovvero la Gerini). Inutile dire che le cose non andranno affatto lisce e sarà un gran bagno di sangue.

Ordunque se leviamo l'effetto sorpresa di cui si parlava, cosa resta? Un lunghiiiiissimo "body count", belle riprese romane, un notevole omaggio all'Uomo dalla Pistola d'Oro (uno degli 007 meno noti) e una grande idea.
Partiamo da quest'ultima. Il Continental non è un semplice hotel "franco", ma una vera e propria catena estesa in tutto il mondo, che non solo funge da base operativa per i sicari, ma ne regola le azioni con precise regole. Diciamo che regola un vero e proprio mondo sommerso.
Questa effettivamente è un'idea notevole, esplorata nel film con un look molto analogico e vintage di grande effetto. Sarebbe dovuta essere non solo il fulcro della storia, ma anche la protagonista della stessa, invece ne è il motore e, al limite, lo scenario. Peccato.

Il nocciolo di questo secondo capitolo sono invece la sequela di persone uccise, fino alla noia, noia per uno che vede Bad Boys a ripetizione, figuriamoci per un non amante dei film "di menare". Si è voluto rendere il personaggio e la sua avventura, totalmente monodimensionali (cosa a cui il protagonista contribuisce anche di suo, effettivamente). Anche nei villain ritroviamo la "femmina pericolosa che trasgredisce le regole" di cui stavolta avremmo fatto volentieri a meno (peraltro Ruby Rose assomiglia molto a Adrianne Palicki), insomma nulla che ci invogli a vedere un terzo capitolo, anche se sembra che sarà cosa quasi certa.