Midway - I maestri dell’egoriferimento

C’è poco da fare, gli americani Pearl Harbor non l’hanno mai digerita. L’idea che il piccolo Giappone li avesse sorpresi e quasi messi fuori gioco li perseguita da anni, ci hanno fatto film sopra, ma soprattutto hanno sempre sentito l’esigenza di fare film su come poi li hanno bastonati.

Dopo che Michael Bay ha rivisitato Tora Tora Tora regalandoci quella stucchevole caramella che è Pearl Harbor, e attaccandoci un’oretta di fuffa propagandistica sulla missione Doolittle, è ora il turno di un altro specialista del film fracassone: Roland Emmerich, che reinventa il classico anni '70 La Battaglia di Midway.

Questa volta l’approccio è decisamente più storico. Diciamo che Midway sta a Pearl Harbor come Tora Tora Tora stava a La Battaglia di Midway.
Certo non c’è alcuna intenzione di rinunciare ai grandi eroi da esporre sull’altare della vittoria, né alla necessità di far vedere quanto sia stata brillante l’intelligence americana e di come i loro piloti fossero dei veri assi.
Alla fine del film per qualche momento si potrebbe anche avere la convinzione che il buon Maverick (il protagonista di Top Gun per quelle quattro persone che non lo sapessero) si fosse addestrato sul ponte dell’Enterprise, visti i numeri che fanno i piloti USAF.

In un film del genere, con mille comprimari non si può non puntare sul cast ed effettivamente i produttori ci provano con il sempre notevole Woody Harrelson, un Dennis Quaid più che stagionato e un redivivo Aaron Eckhart, più qualche altro volto. Ma purtroppo sotto quest aspetto il confronto con l’originale è impietoso, per quanto talento puoi mettere sul piatto, la pellicola del mestierante Jack Smight sembrava il Grande Torino: Charlton Heston, Hery Fonda, Glenn Ford, James Coburn, Robert Mitchum, Hal Holbrook, Cliff Robertson e Robert Wagner oltre ai “giapponesi” Toshiro Mifune e Pat Morita (si c’era anche Tom Selleck).

Cos’è quindi questo nuovo Midway? Un film corale di cui si sentiva poco il bisogno; un affresco storico si, ma di un episodio bellico fondamentale solo per i coinvolti; un’epica battaglia aerea all’insegna della post produzione (e ogni tanto si vede che non c’è il budget di Avengers) piacevole, ma non appassionante -e in questo ci mette del suo anche Ed Skrein che non è certo l’attore che strappa simpatia- il cui fascino risiede negli aerei vintage.
Il resto è tutto contorno, presentazione e un po’ di propaganda.