Pepe Mujica – Una vita Suprema: El Pepe si racconta a Kusturica

“Non sarei quello che sono. Sarei congelato come una statua senza i miei anni di solitudine in prigione”, parole di Josè ‘Pepe’ Mujica, politico, ex Presidente dell’Uruguay, guerrigliero orgoglioso del suo passato e uomo fedele ai propri ideali. Se in Una notte di 12 anni, opera straziante e magnifica di Álvaro Brechner sulla discesa agli inferi di ‘el Pepe’, il regista induceva il pubblico a sperimentare sulla propria pelle il livello di brutalità che la dittatura militare uruguayana infliggeva agli accusati di sedizione e tradimento, in questo documentario di Emir Kusturica, girato dal 2014 al 2018, si respira invece un’atmosfera completamente diversa: un omaggio all’apparente utopia e alla concreta virtù di un’anima libera.

Il filmmaker serbo riesce infatti a realizzare un ritratto sincero, intimo ed emozionante di Mujica, un uomo semplice che, sebbene eletto 40mo Presidente del suo Paese, non ha mai smesso di inseguire quegli ideali di giustizia, uguaglianza e umanità a lui da sempre cari. La complicità che si crea tra intervistato e intervistatore, entrambi comodamente seduti nel patio della fattoria Mujica, è una sorta di fil rouge poetico che percorrerà l’intero film, dove sguardi intensi, sorrisi affettuosi e grandi sorsate di mate si alterneranno ai racconti di Pepe: un affascinante viaggio sul senso della vita da una prospettiva politica, filosofica ed etica.

Le passeggiate per i quartieri più poveri del Paese, le immagini dei discorsi presso la sede delle Nazioni Unite o nelle piazze gremite, il calore della gente che lo accoglie come fosse un amico di vecchia data, gli spostamenti a bordo del famoso Maggiolino celeste, l’amore per la moglie Lucía Topolansky (attuale vicepresidente dell’Uruguay) e le conferenze in cui avvisa il mondo delle fatali conseguenze del capitalismo contemporaneo, sottolineano in modo perfetto tanto lo spessore umano quanto l’umiltà di Mujica. Già, quell’umiltà che lo contraddistingue e quell’amore per la vita e per la lotta contro la povertà e lo sfruttamento della natura che restano il centro della sua ideologia.

Con indubbia maestria, Kusturica offre al pubblico un lavoro toccante, un’opera senza eccessi e volutamente priva di originalità stilistica, sì, perché una figura come quella di Pepe Mujica non ha bisogno di altro, se non di essere ascoltata e vista...