Quello che tu non vedi: su Prime Video un eccezionale young adult sul tema della malattia mentale

Dopo il passaggio alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione Alice nella Città, sbarca il 15 marzo su Prime Video, Quello che tu non vedi di Thor Freudenthal (Carnival Row, Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo – Il mare dei mostri). Tratto dal libro omonimo – edito in Italia da Sperling & Kupfer – di Julia Walton, il film narra le vicende di Adam (Charlie Plummer), appassionato di cucina e cresciuto senza il padre, a cui viene diagnosticato un disturbo mentale molto grave. Il giovane sente e vede cose che nella realtà non esistono, e che condizionano le sue reazioni in maniera spesso pericolosa. La madre Beth (Molly Parker), insieme al nuovo compagno Paul (Walton Goggins), decide di far finire gli studi al figlio presso un istituto specializzato. Sarà qui che Adam conoscerà la bella Maya (Taylor Russell).

Quello che tu non vedi appartiene a quel genere di cinema indipendente in chiave young adult tra i migliori in circolazione. La storia di Adam evidenzia un particolare spaccato, quello della malattia legata all'adolescenza. Opere come Death of a superhero o Sette minuti dopo la mezzanotte hanno affrontato la questione attraverso la lente del fantasy, mantenendo però solido l'ancoraggio alla realtà. Lo stesso fa la pellicola diretta da Freudenthal e scritta da Nick Naveda

Le apparizioni con cui il protagonista convive sono di due tipi: alcune hanno tratti orrorifici seppur informi; altre sembrano fatte di carne e ossa, esibiscono una loro personalità e interagiscono con Adam. AnnaSophia Robb, Devon Bostick e Lobo Sebastian gli prestano il volto. Il legame tra il protagonista e le varie figure in campo, reali o immaginarie che siano, serve a definirne il carattere e la personalità.

A differenza di tanti altri prodotti, per lo più rivolti a un pubblico più giovane, Quello che tu non vedi racconta un ragazzo nella sua interezza. La famiglia, la scuola, l'amore, l'identità, entrano tutti in ballo nel corso della narrazione. Ciascuno trattato con oculatezza e tatto, potendo contare sul giusto spazio riservatogli. Sebbene siano numerosi gli argomenti, la superficialità viene completamente bandita. La scrittura procede lineare ma potente, forte anche degli intermezzi “fantasiosi” disseminati qui e là.

Alla fine ne emerge un messaggio prezioso, fondamentale: se non esiste sempre una cura per ogni malattia, c'è quantomeno la possibilità di fronteggiarla e combatterla con armi diverse. Nel caso di Adam sono l'onestà e l'amore. Non solo quello della mamma e di Maya, ma anche quello del patrigno, consapevole di ciò che serve al ragazzo e del fatto che non potrà mai prendere il posto del genitore biologico. E l'abbraccio finale è senza dubbio tra le scene più commoventi di tutto il film. Arrivare ad accettare e ad accettarsi è forse il passo più grande, difficile e importante da compiere.

Basandosi su un romanzo di spessore, Quello che tu non vedi riesce a toccare un'ampia gamma di emozioni, sostenute ed esaltate da una bellissima colonna sonora – dove spiccano If Walls Could Talk e The Kiss dei The Chainsmokers (quest'ultima in collaborazione con Andrew Hollander).

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