5 Settembre 2017    12:22

flyanto1

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"Easy" è l'aggettivo inglese che si pronuncia come il diminutivo "Isi", di Isidoro, il protagonista del film.

Isidoro è un giovane uomo, sovrappeso, dedito sempre ad abbuffarsi di snack e cibi calorici oltre misura, tenuto in un' evidente scarsa considerazione sia dalla madre, che gli preferisce il più bello e realizzato professionalmente (almeno apparentemente) fratello, che dal suddetto fratello che lo tratta come un mentecatto dietro false dimostrazioni d'affetto. Quando si presenta l'occasione di dover riportare in un paesino sperduto dell'Ucraina la salma di un operaio deceduto in seguito ad un incidente sul lavoro avvenuto nel cantiere del fratello, onde evitare problemi con la Polizia, quest'ultimo chiede, mascherato da favore e grande responsabilità, ad Isidoro di consegnare la bara con il corpo del morto alla sua famiglia di origine. E' così che inizia per il protagonista un lungo viaggio alla guida di un carro da morto (in passato l'uomo era stato un valente e promettente pilota di macchine da corsa) verso la terra ucraina dove gli succederanno le più svariate e, per la maggior parte, negative avventure (furto dell'autovettura compreso), ma anche singolari incontri con persone di vario genere e di più o meno disponibilità nei suoi confronti. Un lungo e faticoso iter che il povero Isidoro riuscirà nonostante tutto a portare a termine....
Andrea Magnani ha girato e prodotto un film del tutto singolare, quasi surreale sotto certi aspetti, sicuramente triste e melanconico ma anche e soprattutto molto delicato e, in certe scene anche sottilmente ironico. In una società dove, se un individuo ha dei problemi estetici o psichiatrici ,viene considerato e trattato come un emarginato, a volte anche dagli stessi familiari, uno come il personaggio di Isidoro di questa pellicola è sicuramente condannato ad una condizione di solitudine perenne che sempre più aumenta e, come una spirale che si avvolge su stessa, sempre più la società continua ad allontanare. Isidoro, da ragazzo quasi prodigio, ha deluso evidentemente le grandi aspettative dei propri familiari e, non trovando conforto e sostegno da nessuna parte , sempre di più si è isolato e viene continuamente isolato. Egli dovrà raggiungere le terre lontane ed ostili dell'Ucraina per trovare un pò di calore umano, in un percorso, fisico ed introspettivo, infinito ed ostile che il regista Magnani ben descrive e rappresenta consegnando una pellicola altamente poetica che fa riflettere lo spettatore e nel contempo lo fa anche sorridere delle "stralunate" azioni di Isidoro. Un encomio, inoltre, va diretto ovviamente anche a Nicola Nocella che con il suo ingombrante corpo ed il proprio viso caratterizzato da un sempre meravigliato ed innocente sguardo rende quanto mai toccante e simpatico il personaggio di Isidoro.
Un vero piccolo gioiello di film.