The Big Sick (2017)

22 Novembre 2017    12:28

flyanto1

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"The Big Sick", come si evince dal titolo, racconta la storia d'amore tra un giovane pakistano emigrato negli USA ed una ragazza bianca americana che improvvisamente contrae una seria e pericolosa infezione polmonare che la induce ad un coma indotto dai medici per diverse settimane. La loro relazione sentimentale, nata per lo più per caso ed apparentemente senza alcuno sbocco futuro in realtà, nel corso della malattia (appunto, il "The Big Sick" del titolo), acquista sempre di più profondità e consistenza e, pertanto, la probabilità di un futuro certo. Ovviamente i due giovani dovranno superare non solo la guarigione incerta ma anche i numerosi pregiudizi che li separano ed ostacolano la loro frequentazione.
"The Big Sick" racconta in realtà la vera storia d'amore tra i due sceneggiatori del film (peraltro, lo sceneggiatore Kumail Nanjiani è anche l'attore maschile protagonista) che, come viene descritto sullo schermo, è stata una relazione molto contrastata sin dall'inizio: nonostante la forte attrazione ed intesa tra i due giovani, la loro frequentazione subì svariati arresti a causa delle loro diverse e così lontane origini che minarono profondamente il loro rapporto, in seguito, a sua volta contrastato anche dalla grave e lunga malattia della ragazza. Films sulle differenze razziali e difficoltà sorte in seguito ad esse se ne sono ideati moltissimi precedentemente , pertanto, l'argomento non risulta affatto nuovo. Ma quello che rende questa pellicola un poco particolare e, di conseguenza, interessante, è il modo in cui la storia viene presentata sullo schermo: per l'intera durata del film aleggia un' ironia sottile ed agro-dolce che rende piacevole seguire la vicenda, anche quando quest'ultima precipita in un aspetto più drammatico. Il valore di "The Big Sick" sta proprio in ciò: non rendere la storia eccessivamente pesante e seria, senza però, allo stesso tempo, sconfinare nella leggerezza più assoluta bensì in un tono vivace che atto a smorzare le scene più drammatiche.
Del tutto consigliabile.