Parsifal, il progetto di opera d’arte totale di Marco Filiberti, arriva al cinema

È in arrivo nelle sale italiane, distribuito da 30 Holding, Parsifal, opera cinematografica di Marco Filiberti.

Il Parsifal è un importante e appassionato progetto di opera d’arte totale, un viaggio iniziatico che conduce dritto al centro del mistero delle nostre esistenze, dove spiritualità e desiderio non sono mai stati così prossimi l’uno all’altro.

Quarto film del regista, scrittore e sceneggiatore Marco Filiberti, noto al pubblico e alla critica per film quali Il Compleanno e Poco più di un anno fa – Diario di un pornodivo, Parsifal arriva nel percorso artistico, personale, spirituale e produttivo di Filiberti come un appuntamento fondamentale, snodo irrinunciabile dopo le precedenti opere teatrali e cinematografiche e, soprattutto, dopo la costituzione di Le Vie del Teatro, contenitore didattico e produttivo che dal 2013 opera senza sosta nella toscana Val d’Orcia. Le Vie del Teatro rappresenta una realtà teatrale unica e specifica, ampiamente riconosciuta dalla critica teatrale come esperienza senza eguali nel panorama internazionale, capace di dare vita a una rinnovata funzione dell’arte attraverso opere assolute e totalizzanti, nonché ad una pratica maieutica e formativa assolutamente originale.

Marco Filiberti, per quanto regista cinematografico e teatrale, attore, impresario, scrittore, drammaturgo e filologo per vocazione di inesausta ricerca, non è definibile in nessuno di questi ruoli né nella loro somma, così come la sua opera Parsifal non può ridursi nelle definizioni di film, opera teatrale filmata, opera musicale. Entrambi, Marco Filiberti e la sua opera, sono essi stessi una condizione dell’anima e anche una condizione fisica: controcorrente, anacronistici, antichi, attuali, provocatori, gentili in ogni accezione, alieni alla modernità, alla contemporaneità; Marco Filiberti ed il suo Parsifal sono un invito di impressionante impatto visivo, sonoro, psicologico e verbale, a fermare gli automatismi della quotidianità e alzare lo sguardo oltre. Una richiesta gentile, violenta e straniante al contempo, una perentoria, ferma e cortese richiesta di riflessione pura nella routine turbinosa che ci costringe ogni giorno a dedicare tutti noi stessi sempre e solo all’inessenziale, illudendoci che questa sia la nostra unica, possibile scelta.

Dalla campagna toscana, dove vive in un ritiro di stampo antico, interrotto solo dai lunghi periodi di lavoro coi suoi giovani attori ai quali chiede, con meticolosa pazienza, un inveramento dei personaggi che è prima di tutto rifiuto di qualunque prassi contemporanea, Marco Filiberti dedica un tempo anacronistico alla ricerca filosofica e filologica prima, poi alla stesura del testo, sempre finemente intessuto di riferimenti e citazioni letterarie di vertiginosa verticalità, quindi alla scelta e preparazione degli attori all’inattualità della loro funzione provocatoria di corpi poetici, e ancora alla costruzione di un’estetica visuale di estrema potenza, ma mai fine a sé stessa e da ultimo, ma non ultimo, alla musica, grande passione e somma competenza di Filiberti che trasforma ogni sua opera, ma in primis il Parsifal, in un affresco musicale di assoluta autonomia artistica, quasi una seconda opera nell’opera, di certo un pensiero profondamente e consapevolmente wagneriano che riscrive oggi l’approccio abituale alla colonna sonora cinematografica.

Il cast artistico del film è costituito dagli attori della Compagnia degli Eterni Stranieri: Matteo Munari, Diletta MasettiGiovanni De Giorgi, Luca TanganelliElena Crucianelli, Zoe Zolferino e Marco Filiberti nel ruolo di Amfortas, condotti da Filiberti a questo appuntamento dopo un lungo lavoro formativo di tipo tecnico, artistico e spirituale.

Questa la trama: Palamède e Cador, due marinai, ingannano il tempo a bordo della loro imbarcazione, il Dedalus, in un imprecisato porto del Nord, un luogo senza tempo nel quale sono ben chiari i segni di un mondo oltre la rovina.
L’arrivo di Parsifal, un giovane svagato e ingenuo di cui nessuno conosce nulla e che sembra non appartenere ad alcun luogo del mondo, costringe i due marinai a scendere a terra, dopo che il ragazzo ha sciolto il nodo che tiene ancorato il mercantile. I due marinai si imbattono in Elsa e Senta, due prostitute conosciute nella taverna-bordello del porto gestita da Kundry, una donna che, grazie al suo straordinario carisma, riesce ad avvicinare Parsifal del quale lei solo sembra conoscere il passato.
Parsifal, lasciato il porto, prosegue la sua peregrinazione fino ad arrivare in un luogo solenne e rovinoso dove un uomo, Amfortas, ferito all’inguine, è abitato da visioni apocalittiche e straziato dal dolore del mondo del quale si sente responsabile, poiché a dominarlo è ancora una volta il lancinante e insopprimibile desiderio. Parsifal, turbato da quella visione, si dirige inconsapevolmente nel tempo e nel luogo dove quella ferita ha avuto origine, la taverna-bordello di Kundry…

Ma cosa sarà il Graal nella riscrittura che Filiberti opera sul mito epico-cristiano? Proprio qui, forse, sta l’indubbia forza che fa di questo film un progetto unico.

Parsifal sarà al cinema dal 16 settembre 2021.