Rocco Siffredi nel film che lo mette a nudo...

Presentato alle Giornate degli Autori della 73^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Rocco uscirà nelle sale italiane come Evento Speciale dal 31 ottobre al 3 novembre, distribuito da BIM.

Il film di Thierry Demaizière e Alban Teurlai è, secondo lo stile dei due registi, un ritratto dello Stallone Italiano, un documentario introspettivo in cui Rocco si immerge negli abissi più reconditi della sua dipendenza dal sesso e si confronta con i suoi demoni.

Nell'arco dei trent'anni che ha dedicato alla professione, Rocco Siffredi ha esplorato tutte le fantasie dell'animo umano e si è prestato ad ogni sorta di trasgressione, ma è giunto il momento di appendere i guanti al chiodo, e per girare l'ultima scena della sua carriera, ha scelto questo documentario. 
Una galleria di personaggi – parenti, amici, soci e professionisti dell'industria del porno – lo accompagnano fino a questa spettacolare uscita di scena, in un road-movie corale dall'atmosfera crepuscolare. Dai pasti in famiglia nella casa di Budapest alle riprese di film pornografici a Los Angeles, dalle stradine italiane di Ortona alle ville americane della Porn Valley, il film ripercorre la storia di una vita ossessionata dal desiderio e offre uno sguardo in filigrana ai retroscena dell'industria del cinema porno, oltre allo scandalo e all'apparente oscenità. In un periodo in cui la pornografia emerge dalla clandestinità e invade il cinema tradizionale, la moda e l'arte contemporanea, è un universo a tutto tondo filmato da vicino quello che ci viene rivelato in uno stile impressionista.

Secondo i registi: "Il racconto della vita di Rocco Siffredi è degno di una grande tragedia. Per tratteggiare la storia romanzesca di quest'uomo condannato a desiderare, lo abbiamo ripreso nella sua vita privata e nell'esercizio della sua professione. Abbiamo filmato l'ordinaria quotidianità di questo personaggio così straordinario per captare la sua complessità, i suoi dubbi e le sue angosce. Questo ritratto è anche un'immersione senza precedenti nell'universo della pornografia, di cui Rocco è l'emblema assoluto. Abbiamo filmato questo mondo parallelo senza giudicarlo, né sublimarlo. Violento, spesso strano o sorprendente, lo abbiamo rappresentato per come è, in modo schietto, in tutta la sua verità, la sua crudezza, la sua umanità e persino la sua poesia. Abbiamo dato la parola ai suoi attori, ai grandi dannati del cinema, e soprattutto alle attrici, che nel cinema porno sono spesso ridotte a corpi anonimi, frammentati e oggettivati, ma che non fanno mai questo mestiere per caso."

Un film documento che racconta quindi l'uomo oltre la "macchina", che sente arrivato il momento di raccontare e mettersi a nudo sul serio, ed infatti è lo stesso Rocco Siffredi ad affermare: "Quando arrivi a cinquant'anni, le scelte che hai fatto impongono una riflessione, ma sembrano anche più chiare. Sia le buone sia le cattive. Hai improvvisamente l'età giusta per soppesarle, per raccontarle. La gente ha un'immagine di me come di una super-macchina, e posso essere quella super-macchina davanti alla videocamera, ma qui, per la prima volta, mi si può vedere completamente a nudo, e per me è molto più difficile mettermi a nudo in questo modo che apparire senza vestiti sul set per girare una scena hard. Non è lo stesso modo di scoprirsi, è un momento in cui hai paura, e non quella di chi teme di mostrarsi per quello che è, per come è. Sono cose che io ho accettato molto tempo fa. E non si tratta neanche di pudore. Il mio timore riguarda i miei cari: mia moglie e i miei due figli. Quando hai una famiglia, cerchi di mostrare il tuo lato forte, mostri che sei un lottatore, che non hai paura di nulla, che sei invincibile, che sei un super papà. Ma contemporaneamente so che i miei figli crescono (hanno 16 e 20 anni). Un giorno, che arriverà molto presto, diventeranno a loro volta padri di famiglia, e anche loro incontreranno dei problemi. Quindi mi sono detto che hanno già l'età giusta per sentire il loro padre dire determinate cose, per vederlo sotto una luce diversa. Nella vita, a volte mi capita che la mia decisione occupi non soltanto tutta la mia mente, ma anche il mio corpo. Tutto il mio corpo. Tutta la mia anima. Al punto che ho acconsentito a dire certe cose, su mia madre, sul mio passato, sui miei fantasmi..."