Anno Europeo del Patrimonio Culturale: allo Skepto Film Festival non ci sono solo film tra i vincitori

Sardegna non solo mare, sole e buon cibo ma anche tanta cultura che, nei giorni dal 18 al 21 aprile a Cagliari, si è espressa con la 9a edizione dello Skepto Film Festival, importante manifestazione dedicata al cortometraggio che con 120 opere proiettate, provenienti da ben 34 paesi, si merita a pieno titolo di essere stata inserita tra gli eventi dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.

Un labirinto di storie ed immagini, (questo il tema scelto quest’anno dall’organizzazione), che si sono sviluppate nel suggestivo quartiere della Marina, centro multietnico del capoluogo Sardo, celebrando lo scambio interculturale, l’arte, ma soprattutto il Cinema. Spesso, infatti, si pensa al cortometraggio come una forma minore della Settima Arte o comunque un prodotto di nicchia, ma eventi come lo Skepto dimostrano come tali affermazioni siano completamente errate. Il cortometraggio sta finalmente uscendo dai confini dei circuiti festivalieri e il numero degli appassionati cresce sempre più, in particolar modo ora che i mezzi di distribuzione si sono evoluti, con le nuove piattaforme nel web, permettendo una più facile fruizione e diffusione.  
Con il cortometraggio ci muoviamo su un terreno molto interessante, che ci consente di spostarci dalle logiche del cinema mainstream e portare al pubblico opere differenti di autori emergenti ma non solo” Spiega Stefano Schirru, nella direzione artistica e uno dei fondatori del Festival, “Spesso i corti sono infatti utilizzati come palestra dai filmmaker che tentano il salto verso il lungometraggio ma offrono anche a registi più esperti l’opportunità di raccontare una storia con budget più ridotti e maggiori libertà creative”.

I film in programma, suddivisi in 13 sezioni, coprono tutti i generi dal drammatico all’animazione, passando attraverso il grottesco, il documentario e la commedia, senza dimenticare il thriller, l’horror e l’erotico (quest’ultimo in collaborazione con il Fish&Chips Film Festival di Torino). 30 ore di programmazione in tre sale diverse, dove circa diecimila spettatori hanno potuto apprezzare opere di importanza locale e internazionale ed esprimere il proprio voto, decretando così il vincitore del Premio Speciale del Pubblico che è stato assegnato a Bitchboy (Svezia) di Måns Berthas, premiato per la miglior interpretazione maschile al Lancaster International Short Film Festival, e menzione speciale della giuria al Seattle International Film Festival nel 2017. Secondo film più votato Jenny Loves Satan (USA) di Jenna Bryant, seguito da Fantasia (Finlandia) diretto da Teemu Nikki.

La giuria (composta da Consuelo Bautista, Marielle Gaudry, Nicola Guaglianone, Michael Nouri e Mario Piredda) ha giudicato Written / Unwritten (Romania) di Adrian Silisteanu Miglior Cortometraggio (Best Short), riconoscimento già ricevuto in numerosi festival in giro per il mondo, tra i quali il nostro Trieste Film Festival. Il premio Best Animation è andato invece a Garden Party (Francia) di Florian Babikian, candidato agli Oscar come miglior cortometraggio d’animazione. Menzione Speciale a Madre (Spagna) di Rodrigo Sorogoyen, Les miserables (Francia) di Ladj Ly e Sog (Germania) di Jonatan Schwenk.
Girl Fact - A Teenage Guide To Survive Sex Slavery (Belgio) di Maël G. Lagadec, ha ricevuto il Premio Speciale Alberto Signetto - Best Docu-Short (giuria: Daniele Lucca, Chiara Pellegrini, Roberta Pozza). Menzione Speciale: Oo-Nye-Doo? (Germania) di Lisa Heissenberg

Il Cinema come mezzo di divulgazione delle tematiche ambientali con uno sguardo al rapporto Uomo/Natura è stato protagonista della sezione Human/Nature, il cui Premio Speciale è stato conferito dall’associazione Sustainable Happiness, impegnata nella promozione e diffusione della cultura, dell'amore per la natura, il patrimonio e ogni forma di conoscenza e linguaggio, a Inhibitum (Belgio) dell’Atelier Collectif. Mentre nella sezione Keptyricon, dove è il grottesco a farla da padrona, la giuria composta da Nicola Piovesan e Matt Willis-Jones, ha premiato il film d’animazione The Absence Of Eddy Table (Norvegia) diretto da Rune Spaans, riservando una Menzione Speciale per Les Animaux Domestiques (Francia) di Jean Lecointre. Alessandro Bavari, invece, ha assegnato il Premio Speciale per la categoria Avanguardia & Sperimentali  al cortometraggio d’animazione di Dušan Kastelic, The Box (Slovenia).

Anche i più giovani sono stati coinvolti nella manifestazione. Una mattinata, infatti, è stata dedicata alle classi di alcuni istituti del capoluogo sardo con proiezioni di corti dedicati ai ragazzi e di quelli finalisti della Sezione Scuole, riservata a lavori prodotti dagli alunni delle scuole italiane. Gli "spettatori in erba" hanno poi espresso le proprie preferenze premiando Homo di Pietro Medda (Liceo Artistico Statale Foiso Fois di Cagliari) e assegnando una Menzione Speciale al film di Lorena Costanzo e Virginia Rosati, The final list (I.I.S. Niccolò Machiavelli di Pioltello (MI)

Tra gli eventi speciali, da segnalare la proiezione del film iraniano sulla questione siriana, diretto da Ahmad Zayeri, Sa’ad’s Olive Tree, e quella di 13.11, web serie composta da 6 episodi girati in altrettante città d’Europa (Tolosa, Siviglia, Riga, Amburgo, Loures e Bologna) per raccontare gli effetti degli attentati di Parigi del 13 novembre del 2015, subito dopo la diffusione della notizia, quando i temi del controllo e della sicurezza hanno preso il sopravvento su accoglienza e integrazione. La serie, prodotta dalla Elenfant Film è diretta da Mario Piredda, Adam Selo, Carlotta Piccinini, Davide Rizzo, Michele Innocente, Mattia Petullà.

Lo Skepto Film Festival ha portato a Cagliari titoli di rilievo che hanno partecipato a importanti Festival in tutto il mondo, ricevendo numerosi riconoscimenti, come spiega Stefano Schirru: “Il livello dei film proiettati quest’anno è stato molto alto, anche rispetto agli anni precedenti registriamo una continua crescita della qualità dei lavori che ci vengono proposti e i giurati “storici” confermano questa sensazione. Purtroppo ci troviamo nella difficile condizione di dover escludere alcuni cortometraggi che avrebbero tutte le carte in regola per essere proposti al nostro pubblico, ma lo spazio nel programma è limitato. Quest’anno sono stati oltre cinquecento i corti presentati: tra i preferiti dell’associazione, accanto al vincitore Written/Unwritten, una menzione particolare la meritano Bitchboy e Fantasia, due lavori rimasti fuori dalla rosa dei premiati ma che hanno ricevuto un riconoscimento da parte del nostro pubblico.

Tra i tanti ospiti intervenuti da ogni angolo del globo citiamo Nicola Guaglianone (sceneggiatore di Lo chiamavano Jeeg Robot e Indivisibili), il regista sardo Mario Piredda (miglior cortometraggio ai David di Donatello 2017 con A casa mia) che ha presentato insieme al produttore/regista Adam Selo la web serie 13.11; Nicola Piovesan (vincitore del Nastro d’argento 2017 per il miglior cortometraggio d’animazione: Life Sucks! But at Least I've Got Elbows); Maël G. Lagadec (che ha diretto il corto vincitore della sezione Best Docu-Short, Girl Fact); il produttore Michael Nouri (che ha lavorato con registi come Joel Schumacher e Wim Wenders), Marielle Gaudry (responsabile di Marketing e Comunicazione di AlloCiné), la fotografa Consuelo Bautista e il protagonista del corto vincitore dello Skepto Film Festival (Written/Unwritten), Sorin Mihai.

La cultura, però, non è solo guardare passivamente delle opere, ma anche mettere in atto uno scambio di idee per ampliare i propri orizzonti, ed è quello che è avvenuto durante gli Aperitivi Cinematografici, appuntamento importante allo Skepto Film Festival, dove registi, sceneggiatori, produttori e semplici appassionati si sono ritrovati a chiacchierare sulla Settima Arte, invitati da Riccardo Plaisant (della direzione artistica) e Sergio Stagno (responsabile della comunicazione), dopo aver assistito, in diretta, alle interviste fatte agli ospiti dai conduttori di Radio X che, tra l’altro, nel suo palinsesto ha proprio un programma dedicato alla musica del Cinema. 

Questa edizione dello Skepto Film Festival, grazie alla sua formula ormai rodata, chiude quindi in positivo, con grande soddisfazione degli organizzatori, dei partecipanti, ma soprattutto del pubblico che ha avuto modo di conoscore cortometraggi e personaggi di rilevanza internazionale e di sentirsi direttamente coinvolta. “Abbiamo avuto ottimi numeri: le tre sale dove era possibile vedere i corti della serata finale erano piene (oltre 500 posti occupati a rotazione a partire dalle 11 del mattino fino a mezzanotte). Questo testimonia l’interesse del pubblico verso una manifestazione differente e non convenzionale come la nostra. Quello che ci riempie di soddisfazione è che ci sia un ottimo afflusso di pubblico anche per le proiezioni delle sessioni non narrative come “Sperimentali&Avanguardia” o “Skeptyricon” dedicato al satirico, grottesco e trash…Ogni edizione la famiglia di Skepto si allarga. Chi varca la soglia dell’Hostel marina tende ad innamorarsi del Festival e della città. Negli anni abbiamo avuto ospiti che si sono trasferiti a Cagliari dopo aver preso parte alla manifestazione, altri si sono addirittura impegnati in prima persona per organizzare eventi legati al festival all’estero, come è successo qualche anno fa in occasione del Crouch end Festival di Londra.” afferma Francesca Vacca, anche lei fondatrice dell’associazione Skepto, che aggiunge, pensando già al prossimo anno: “Per l’edizione 2019 prevediamo di raddoppiare gli sforzi e di fare le cose in grande, continuare a far crescere la famiglia e il numero degli appassionati. Nella speranza che regolamenti e normative ci consentano di riprendere con le caratteristiche e suggestive proiezioni in piazza, tanto apprezzate dai cagliaritani e dai turisti”. 

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