Conferenza Stampa: Assolo di Laura Morante

E' stata presentata a Roma, nella splendida cornice del Grand Hotel, la seconda opera scritta, diretta e interpretata da Laura Morante: Assolo. Una commedia in cui l'attrice e regista interpreta una donna insicura e priva di autostima, incapace di stare sola e di prendere decisioni dopo la rottura con i due ex mariti.

Un film che, pur attenendosi a certe regole fondamentali del genere, ne ha ribaltate altre. Ha detto la Morante: “Il lavoro con gli altri sceneggiatori, tra cui Daniele Costantini, è stato molto lungo. Abbiamo scritto tante scene che venivano quasi spontaneamente ma poi il lavoro si è fermato. Non riuscivo a mettere insieme tutto quel materiale. L'atto di fede di Daniele, che aveva altri impegni ma mi ha dato un'altra settimana, mi ha sbloccata e in pochi giorni abbiamo finito la stesura”.

Alcuni aspetti della vita di Flavia, il personaggio interpretato dalla Morante  potrebbero sembrare surreali eppure: “le cose più stravaganti del film venivano da cose reali vissute o sentite”.

Assolo infatti, con le sue sequenze oniriche e con certi dialoghi à la Beckett, non è certo un film essenzialmente realista: “Ho sempre preferito le forme espressive che ricompongono la realtà, non amo il realismo nudo e crudo. La realtà per me deve subire delle metamorfosi; la vicenda infatti ha molti spunti reali ma c'è anche tanta visionarietà”.

Secondo lungometraggio, seconda figura femminile: prima Amanda, ora Flavia, entrambe alle prese con l'annoso argomento uomini.

Sono due soggetti essenzialmente diversi ma in entrambe c'è una forte attrazione romantica. Flavia ha sempre avuto bisogno di un uomo nella sua vita mentre Amanda diceva di voler vivere senza uomini. In me comunque c'è un po' di Flavia e un po' di Amanda” ha spiegato la regista, tenendo in braccio la cagnolina con cui nel film sviluppa un tenero rapporto e da cui è stata leccata affettuosamente e a lungo. 

Il finale non fornisce una vera e propria soluzione e il film, nel suo complesso, è molto coraggioso perché tematiche come quelle qui affrontate, in Italia rischiano di scadere nella volgarità.

Alla fine propongo più un'esortazione che una soluzione. Racconto il momento difficile del passaggio dall'età in cui si è attraenti a quella in cui si perde attrattiva nei confronti degli uomini. E' il passaggio dall'essere oggetti a soggetti ed è importante insistere su questo aspetto. Quello che voglio dire con questo film è “recuperiamo la nostra capacità di essere soggetti” perché è questa la vera fonte della felicità”.

In Assolo la Morante ha parlato di tante cose che raramente vengono affrontate nelle opere cinematografiche tra cui la paura di invecchiare: “ho lavato i panni sporchi in pubblico. Il mio intento era quello di far ridere e sorridere anche trattando un elemento tragico, un tema serio”.

Nel cast anche Francesco Pannofino, Gigio Alberti, Angela Finocchiaro, Carolina Crescentini, Donatella Finocchiaro, Piera Degli Esposti, Antonello Fassari, Eugenia Costantini e Marco Giallini.

Tutti entusiasti della partecipazione, hanno elogiato a più riprese la regista: “Laura è anche un'attrice oltre che regista e le sue indicazioni sono state molto utili” ha detto Carolina Crescentini, supportata da Piera Degli Esposti: “oltre che regista e attrice ho trovato in Laura anche un'amica e sul set non è affatto una cosa facile”. A rincarare la dose ci ha pensato anche Francesco Pannofino che interpreta il primo ex marito della Morante: “con lei si sta bene, mette a proprio agio gli attori e non chiede cose assurde”.

L'impronta femminile c'è e si vede e le destinatarie sono certamente più le donne degli uomini. Sta di fatto che Assolo è una commedia davvero graziosa che mescola con astuzia sogno e realtà, ritraendo una donna le cui mille sfaccettature sono rintracciabili in ognuna di noi.