Fratelli di sangue: Karim Capuano racconta il suo esordio come produttore

Basata su una storia vera, la sceneggiatura di questo film è stata scritta da Francesco, il quale, appunto, mi ha poi chiesto se volevo interpretare il personaggio malvagio di Don Ferdinando. Gli americani hanno sposato la nostra causa, in quanto hanno conferito diversi premi al nostro lungometraggio al New York City International Film Festival, dedicato ai film indipendenti. Hanno premiato me come attore protagonista, Carlotta Morelli come attrice protagonista e Francesco Rizzi come sceneggiatore e attore non protagonista”.

Affiancato, tra gli altri, dall’attrice Adele Rita Perna, parla alla stampa romana l’ex tronista di Uomini e donne di Maria De Filippi Karim Antonio Capuano, il quale, reduce dalla bruttissima esperienza di un coma irreversibile di settantasei giorni a seguito di un incidente automobilistico nella capitale, nell’Aprile del 2011, inizia una nuova avventura artistica con la sua K.C. Films, producendo e interpretando Fratelli di sangue, in uscita in trenta copie il 10 novembre 2016 e su cui il citato Rizzi aggiunge: “Generalmente, mi piace scrivere su fatti di cronaca e questa era una storia sconosciuta a molti e che a me, però, ha colpito molto. Inizialmente, fui contattato da un altro produttore e, insieme a Pietro, abbiamo iniziato il percorso, ma, dopo due settimane, ci venne detto che non vi erano più soldi. Noi abbiamo deciso di continuare ugualmente a lavorare senza percepire paga e, negli ultimi giorni, ci mancava addirittura il denaro per pagare il gasolio dei furgoni. Karim non sapeva nulla e, inizialmente, ci rimase male, ma ha avuto fiducia in me e, oltretutto, il sindaco di Bassano Romano, dove abbiamo girato, ci ha aiutati con il catering e in qualsiasi maniera poteva. Sono felice che questo film abbia visto la luce, perché ho lavorato in venti titoli indipendenti, ma, spesso, nessuno gode poi di un’uscita.

Un film per la cui realizzazione erano stati inizialmente previsti centomila euro di budget, ma che, sebbene abbia poi “goduto” della partecipazione a titolo gratuito di chi vi ha lavorato, ha portato Capuano ad investirne circa duecentomila, tenendo in considerazione anche i costi affrontati per la promozione.

Un film di cui racconta la lavorazione anche il regista Pietro Tamaro: “È stata sicuramente un’esperienza formativa per tutti noi. Con gli attori mi sono trovato molto bene. Per me si tratta della prima regia, in quanto, in realtà, io dovevo essere solo l’aiuto regista. A Francesco ho detto che sarebbe quasi il caso di scrivere una sceneggiatura riguardante tutta la tormentata lavorazione per completare questo, girato in tre settimane e con qualche giorno di recupero aggiunto. Prima di concepire questo mio esordio, ho affrontato un lungo percorso da indipendente, passando anche per il lavoro in produzione. In precedenza avevo diretto dei cortometraggi, ho anche una piccola casa di produzione che si chiama Baburka Production. Principalmente, però, il mio lavoro è quello di aiuto regista”.

E non manca neppure di dire qualcosa sulla maniera in cui si è lavorato per la realizzazione della colonna sonora: “Il musicista del film è Marco Werba, che si era occupato anche della colonna sonora di Giallo di Dario Argento. Quando si fa un film, si cerca sempre di dare un input all’artista, poi lo si lascia fare. Qui ha lavorato molto con il suo assistente Luigi Ferri e su alcune cose abbiamo cercato di venirci incontro”.