Il mio nome è Holmes… Sherlock Holmes! - Storia di un personaggio intramontabile

“Elementare caro Watson….”
La frase più nota di Sherlock Holmes, almeno fino all’ultimo quinquennio.
Ma partiamo dall’inizio.
Correva l’anno 2009, in realtà il 2008, quando Guy Ritchie e Lionel Wigram ebbero la felice idea di riproporre uno dei miti british più famosi di tutti i tempi: Sherlock Holmes.
Holmes aveva avuto innumerevoli incarnazioni cinematografiche (che vedremo poi), ma nessuno lo aveva mai veramente attualizzato. Ritchie prese l’attore più cool del momento, Robert Downey Jr., gli affiancò quello più sexy della Gran Bretagna, Jude Law, ed ecco fatto.
Una struttura da “buddy movie”, combattimenti da videogioco,atmosfera perfetta e un villain come si deve, Mark Strong (attore feticcio del regista) per un successo planetario.
Questo Holmes è figlio del nuovo millennio e il suo successo porterà l’inevitabile, ma volutissimo da tutti, sequel: Sherlock Holmes – Gioco di Ombre.
Questa volta c’è Moriarty a fare da antagonista e Mycroft a sostenere Sherlock. Si passa al vero e proprio “bromance”, sfruttando la gelosia tra Sherlock e la moglie di Watson.
Durata sopra le due ore e finale aperto per lasciare spazio ad un ulteriore episodio ad oggi ancora in mente dei. In ogni caso imperdibili.

Ma tutto questo non poteva non avere delle ricadute in un mondo che ama battere fino allo sfinimento il “ferro caldo”. 
Se Ritchie ha attualizzato il mito del detective, Mark Gatiss e Steven Moffat (già autori di un altro mito come il Dr. Who) lo hanno reinventato. Nel 2011 esce la serie della BBC: Sherlock.
Un vero colpo di genio. Il detective viene trasportato ai giorni nostri ed ogni episodio ricalca uno di quelli scritti da Doyle, ma reinventato in un mondo di telefonini, telecamere, adrenalina e sociopatia.
La serie segna uno spartiacque e diventa immediatamente cult ad ogni latitudine. I primi 3 episodi vengono letteralmente divorati dall’audience globale e partono altre 3 stagioni e uno speciale natalizio (quello ora in sala) nell’arco di un quinquennio. Peraltro i due protagonisti, fino ad allora nulla più che ottimi attori, diventano star: Cumberbatch approda nei franchise, alla nomination per Imitation Game e a un comicmovie nei panni del Dr. Strange e Freeman sarà addirittura Bilbo Baggins ne Lo Hobbit.
Sherlock è una delle serie che hanno veramente cambiato il modo di fruire la televisione, è trasversale, quindi in grado di appassionare sia i fans, sia chi non ne sa assolutamente nulla e ovviamente.. ha il suo Moriarty (Andrew Scott), oltre a dare per la prima volta a Mycroft un ruolo di assoluto rilievo (ma questo dipende anche dal fatto che l’autore ne veste i panni).

Gli americani non sono restati a guardare e quindi hanno prontamente sfornato la loro serie, ma priva delle medesima genialità, seppur interessante. Grettamente ne hanno fatto un prodotto massivo con 4 stagioni da 24 episodi.
Assoldato un attore british, Jonny Lee Miller (che i più ricordano per Trainspotting o per essere l’ex marito di Angelina Jolie), gli affiancano un Watson in gonnella, Lucy Liu (per la scintilla erotica) ed ecco Elementary.
Elementary non ha quella maniacale ricerca del particolare, rispetto alla letteratura ufficiale di Doyle, che contraddistingue Sherlock, ma comunque mantiene molti collegamenti a partire da Moriarty (qui in versione femminile con Natalie Dormer) e un misterioso Mycroft (Rhys Ifans).
Una serie carina, ma non indimenticabile riservata ai veri fans.

Ma veniamo ora ai classici del detective con la pipa.
A proposito la classica pipa che tutti ricordano è dovuta a Roger Moore in Sherlock Holmes a New York (1976), mentre il cappello dalla foggia del tutto atipica è frutto della sua incarnazione degli anni 40 (a partire dal 1939, per la precisione) di Basil Rathbone.
A parte la sterminata produzione degli anni 40 con la coppia Basil Rathbone / Nigel Bruce (forse la più famosa), e l'altra altrettanto lunga (39 episodi) serie degli anni 50 con Ronald Howard e Howard Marion-Crawford, ambedue classiche ma oramai datate, ci sono vari film che meritano di essere ricordati per la storia o per i suoi stessi interpreti.

Ad esempio la coppia La furia dei Baskerville (1959) e La valle del terrore (1962). Il primo con Peter Cushing e il secondo con Christopher Lee. Curiosamente molto amici nella vita saranno legati dal destino anche in Star Wars, uno nei panni del Grand Moff Tarkin, comandante della Morte Nera, e l’altro del Conte Doku, braccio destro del Signore dei Sith.

Anche un'altro grande del cinema, Christopher Plummer, si è cimentato ben due volte nei panni del detective di Baker street. Assassinio su commissione (1979 - uno dei migliori) e il notevole corto per la TV Silver Blaze.

Soluzione settepercento (1976) è un'altro dei migliori film su Sherlock con un approccio molto particolare a cavallo tra psicologia, Alan Arkin è Freud, e droga. Non manca Moriarty (nientemeno che Lawrence Olivier) e con un inedito Nicol Williamson con cappello e pipa.

Oggi è Jeremy Brett l'ultimo ad aver raccolto il testimone,che tra l'84 e il '94 lo ha interpretto in 41 film TV per la BBC.

Una menzione speciale va, infine, a Vasily Livanov (da molti considerato la miglior incarnazione possibile di Holmes) che per la televisione russa a cavallo tra gli anni 70 e 80 ha interpretato magistralmente il detective inglese tanto da guadagnarsi l'onorificenza dell'Ordine dell’Impero Britannico (unico attore straniero).

L'excursus non poteva non citare 5 opere, sicuramente holmesiane, ma un po' borderline:
Senza indizio (1988) - questa particolare rivisitazione del mito, interpretata da due mostri sacri come Michael Cane e Ben Kingsley, il vero genio è Watson e Holmes un semplice prestanome;
Piramide di Paura (1985) - il titolo originale, Young Sherlock Holmes, già spiega tutto. Prodotto da Spielberg è praticamente Holmes per ragazzi con grandi ambientazioni;
Mr. Holmes - Il mistero del caso irrisolto (2015) - La cosa migliore è Ian McKellen, la cosa peggiore l'assenza del resto. Un Holmes invecchiato e rimbambito di fatto cerca se stesso, senza trovarlo;
Vita privata di Sherlock Holmes (1970) - Billy Wilder decide di fare un'incursione nel mondo del famoso detective. Robert Stephens è il protagonista di questa storia dalle atmosfere particolari. Un po' debole;
Il fratello più furbo di Sherlock Holmes (1975) - Dopo Billy è il turno di Gene Wilder. Lui però decide di utilizzare il mito per una commedia. Interessante e poi... c'è Marty Feldman.