Max von Sydow ci ha lasciato, ma il cavaliere Antonius Block rimarrà immortale

Max von Sydow (all’anagrafe Carl Adolf von Sydow), indimenticabile nel ruolo del cavaliere Antonius Block de Il settimo sigillo, si è spento all’età di 90 anni. Con la sua scomparsa se ne va non soltanto colui che è stato l’attore feticcio del Maestro Ingmar Bergman, ma un vero e proprio ‘pezzo’ di storia del cinema. Nato nel 1929 a Lund, Svezia, e naturalizzato francese nel 2002 in seguito al matrimonio con la produttrice d’oltralpe Catherine Brelet, von Sydow inizia la sua esperienza cinematografica nel 1949 grazie a una piccola parte in Only a mother di Alf Sjöberg, con cui nel 1951 lavorerà anche ne La notte del piacere (adattamento del dramma teatrale La signorina Julie di August Strinberg), opera che al festival di Cannes vinse la Palma d’Oro ex aequo con Miracolo a Milano di Vittorio De Sica.

Nel 1955 Max von Sydow incontrerà Ingmar Bergman, e la collaborazione tra i due artisti regalerà al pubblico in sala forti emozioni e capolavori indiscussi. Già, perché oltre a Il settimo sigillo (1957), dove la scena della partita a scacchi fra il cavaliere e la morte è diventata prezioso patrimonio di ogni cinefilo, come non considerare immagine iconica la figura dell’anziano Henrik Åkerman mentre ricorda la sua gioventù ne Il posto delle fragole? Ben 11 sono i lungometraggi che vedranno l’attore di Lund diretto dal regista svedese, tra i quali Il volto (1958), La fontana delle vergini (1960) e Come in uno specchio (1961), tanto per citarne alcuni.

Visto il successo ottenuto, negli anni ‘60 cominceranno ad interessarsi a lui le grandi majors di Hollywood e, nonostante declinerà l’offerta di partecipare alle riprese di Agente 007 - Licenza di uccidere, primo capitolo della lunga serie di film dedicati a James Bond, nel 1965 von Sydow accetterà di ricoprire il ruolo di Gesù di Nazareth ne La più grande storia mai raccontata di George Stevens, regista, sceneggiatore e produttore statunitense. Trasferitosi a Los Angeles, ma continuando a recitare sia in produzioni americane che europee, von Sydow lavorerà al fianco di grandi filmmakers: John Huston, Sydney Pollack, Bertrand Tavernier, David Lynch, Woody Allen, Wim Wenders, Lars von Trier, Steven Spielberg, Martin Scorsese, Ridley Scott e una folta schiera di registi italiani quali Alberto Lattuada, Francesco Rosi, Valerio Zurlini, Mauro Bolognini, Roberto Faenza e tanti altri ancora.

Senz’ombra di dubbio l’interpretazione che lo farà conoscere al grande pubblico sarà quella di Padre Merrin ne L’Esorcista (1973), di William Friedkin, parte che gli procurerà la più che meritata fama mondiale. In quasi 70 anni di carriera, Max von Sydow è riuscito a rappresentare i personaggi più svariati, dal killer "indipendente" Joubert de I tre giorni del condor all’Imperatore Ming in Flash Gordon, dal Maggiore Karl Von Steiner di Fuga per la vittoria a Lor San Tekka in Star Wars: Il risveglio della forza, fino ad arrivare al Vladimir Petrenko di Kursk (2018), sua ultima apparizione cinematografica.

Elegante, altissimo (1,93 m), garbato e capace di folgorare lo spettatore con il suo sguardo a tratti inquietante, Max von Sydow mancherà tanto alla settima arte, altroché se mancherà...