Sitges 2018 - 51° Festival Internacional de Cinema Fantàstic de Catalunya: Giorno 3

Il Tappeto Rosso del 51 Festival Internacional de Cinema Fantàstic de Catalunya, che ha già accolto Tilda Swinton, Ron Perlman, Pam Grier, oggi ha richiamato mezza Barcellona per applaudire Nicolas Cage, Gran Premio onorifico del Festival, e protagonista di Mandy di Panos Cosmatos. In attesa dell’arrivo di altre stelle, da Peter Weir a Ed Harris, abbiamo visto la recente interpretazione di Cage in un film che definire gotico sarebbe fuorviante. Secondo film di Cosmatos Jr., otto anni dopo Beyond the Black Rainbow, sembra voler sublimare un genere caro a Charles Bronson, quello di Il giustiziere della notte. Presentato nella sezione ufficiale, il film mette in scena la vendetta. E lo fa in maniera cruenta perché cruenti e disumani sono gli appartenenti a una setta di drogati e assatanati che in nome di “Dio” commettono crimini efferati. Mandy dura due ore. Nella prima si assiste alla vita felice del boscaiolo Red Miller e di sua moglie Mandy in una casa nel bosco e alla loro cattura da parte di una banda che brucia la donna che rifiuta di concedersi al capo. Nella seconda, Red riesce a liberarsi e prepara le armi per la vendetta: una balestra, una doppia lama d’acciaio e una sega elettrica che trova nel campo dei drogati. Molto lenta la prima parte; movimentata e violenta la seconda nella quale si vuole pareggiare con implacabili esecuzioni il dolore di una perdita. Film rituale, con qualche battuta infelice, dedica largo spazio al commento musicale di Jòhann Jòhannsson e, si suppone, si rivolga ai fan del macabro.

  Di taglio hollywoodiano, e con tanta nostalgia degli anni Ottanta, quelli di Reagan, Summer of 84, il secondo film di François Simard, Anouk e Yoann-Karl Whissell, il trio canadese di Turbo Kid descrive l’infanzia perduta di quattro quindicenni nel paese di Cap May, i quali sospettano un agente di polizia della scomparsa di alcuni loro coetanei. Ragazzi svegli e decisi, i quattro, tra coraggio e incoscienza, ficcano il naso dappertutto rischiando grosso e scontrandosi con genitori tradizionalisti. Sulla scia di una serie nata negli anni Trenta con Emil und die Detektive dal romanzo di Erich Kästner, durante novanta minuti si respira l’atmosfera lieta e volenterosa di adolescenti in crescita per concludersi con un quarto d’ora nero dove le fantasie dei teenager si scontrano con una realtà degradata. Ben scelti gli attori e cito a caso Graham Verchere, Judah Lewis, Caleb Emery

  Prodotto da Danimarca e Svezia un film di 95 minuti nella sezione Fantàstic Discovery, Zoo di Antonio Tublèn, thriller da camera che si svolge in un appartamento di Londra durante la propagazione di un virus che ha generato orde di zombie affamati. A parte qualche rapida apparizione di morti viventi, il film mette a fuoco il matrimonio in crisi dei giovani Karen e John che dovendosi barricare in casa in attesa di elicotteri di salvataggio apprendono a conoscersi meglio e ad apprezzarsi fino alla nascita di un forte e reciproco amore che dovrà scontrarsi con una situazione estrema. Non mancano risvolti ironici, soprattutto durante l’accoglienza, e poi il rifiuto, di una coppia in fuga. Tuttavia si direbbe la cronaca del mutato atteggiamento dei coniugi e l’analisi psicologica di questo mutamento senza rinunciare al clima teso di una situazione che si protrae fino alla chiusura del dramma. Con Zoë Tapper, Edward Speleers e Antonia Campbell-Hughes.

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