Torino Film Festival: Roberto Bolle e l'Arte della Danza

Apre (anche) nel nome della danza il Torino Film Festival edizione numero 34. Presentato nella sezione Festa Mobile (sezione che raccoglie il meglio del cinema internazionale dell'anno e ancora inedito in Italia) il documentario firmato da Francesca Pedroni porta infatti sul grande schermo (in associazione con il marchio oramai consolidato della Nexo Digital) la malia e la bellezza della danza classica. Roberto Bolle, nome divenuto vero e proprio punto di riferimento nel mondo del balletto internazionale, è protagonista assoluto di un documentario che mostra sacrificio e bellezza, sudore e perfezione di un’arte che come tutte le arti si fonda sul talento, sulla passione, ma anche e soprattutto su una grandissima devozione.

Back stage e On stage di Roberto Bolle and Friends, uno spettacolo che il talentuoso ballerino ha ideato, costruito e rielaborato nel corso degli anni, si mostrano sullo schermo, per segnare poi anche il fermo immagine artistico su tre dei luoghi chiave, emblematici delle nostra cultura, ma anche bellezza e arte italiane: Pompei, le Terme di Carcalla e l’Arena di Verona. Luoghi magnifici, senza tempo, templi di bellezza e arte, che diventano protagonisti del tour internazionale messo in piedi con sacrifico e passione dallo stesso Bolle, radunando attorno a sé una dozzina dei più grandi ballerini internazionali attualmente in circolazione. I fasti grandiosi del passato, le opere classiche più belle (Romeo e Giulietta) e le coreografie più ‘incandescenti’ (l’inedito Passo a Due maschile creato da John Neumeier per il settantesimo compleanno di Maurice Bejart, Opus 100 – für Maurice, su musica di Simon & Garfunkel, interpretato da Roberto Bolle e Alexandre Riabko dell’Hamburg Ballet) si fondono e diventano tentacoli mobili di un unico grande omaggio alla bellezza in tutte le sue forme, riuniti all’interno del personale Gala realizzato dal talentuoso ballerino piemontese.

Grandi e suggestivi luoghi del passato, nomi internazionali del balletto mondiale contemporaneo volteggiano quindi nell’incantesimo dell’arte, mostrando la dedizione operata affinché un corpo si sottragga quasi alle leggi della fisica e dell’anatomia per librarsi (letteralmente) in volo. Roberto Bolle con la sua fisicità perfetta, la sua espressività poliedrica, è inseguito e ripreso dall’occhio di questo documentario che si muove a passo di danza, dove tra gli arabeschi di volteggi e piroette prodigiosamente eseguiti si va lentamente raccogliendo anche un’altra forma d’arte. Quella che ha a che vedere con una passione da nutrire, un talento da coltivare, e una missione da compiere portando l’élite dell’arte al grande pubblico, coinvolgendo il mondo intero (anche quello meno avvezzo ai grandi teatri) nella bellezza universale dell’Arte di uno spettacolo, e impartendo una lezione di buoni e alti valori.

Esempi e punti di riferimento così tanto mancanti nel nostro mondo attuale da sancire l’importanza della bellezza in quanto valore, la definizione della ricerca del bello come obiettivo inteso non tanto nel perseguimento della virtù estetica quanto nel complesso di energie positive raccolte attorno a un progetto di vita.

Esattamente ciò che accade, trasposto su grande schermo, in Roberto Bolle – L’arte della danza, al cinema per soli tre giorni: 21, 22, e 23 Novembre.

Sito ufficiale Torino Film Festival