Visita sul set di Rimetti a noi i nostri debiti, con Giallini e Santamaria

L’idea parte da un articolo di giornale apparso in Spagna su El Pais e riguardante un recuperatore di crediti che va a dare il tormento a dei debitori per conto terzi. Recuperatore di crediti piuttosto particolare, in quanto abbigliato con un vestito tipo frac, ormai  riconoscibilissimo localmente, e il cui compito è far vergognare i debitori a livello mediatico. Infatti, si avvicina alle persone indebitate e fa capire a chi guarda la situazione drammatica vissuta dalla vittima in questione. Un sistema legale in Spagna. Nel mio film raccontiamo la situazione di un debitore il cui unico modo per poter saldare i conti è lavorare per i suoi creditori, affiancato da un professionista del settore”.

Autore nel 2013 del drammatico Il venditore di medicine, a parlare alla stampa romana è il carrarese Antonio Morabito sul set del suo secondo lungometraggio, Rimetti a noi i nostri debiti, che recupera dal primo il protagonista Claudio Santamaria, il quale precisa: “Il mio personaggio, Guido, non può pagare, è sommerso da debiti e problemi finanziari, quindi inizia a sporcarsi le mani con questo lavoro molto poco pulito, scoprendo anche lati oscuri del proprio carattere. Perché lui deve sopravvivere, è un po’ il simbolo di una società che ti costringe a fare determinate cose per la sopravvivenza, a commettere azioni illegali, superare il confine tra la legalità e l’illegalità”.

Un film che parte in maniera drammatica, ma che presenta molti cambi di tono e non manca di diversi momenti di leggerezza, come anticipato dal regista, che prosegue: “Mi interessava la parte relativa a queste due persone che viaggiano parallelamente. È un film di personaggi, non avevo intenzione di farne uno di denuncia, pur buttando un occhio sul mondo, quindi, inevitabilmente, sul sociale. Oggi siamo all’ultimo giorno di riprese e giriamo la scena in cui Franco insegna il mestiere e gli fa vedere la gratuità di un’umiliazione, in questo caso riguardante una cameriera”.

Un Franco manifestante i connotati di Marco Giallini, che, proprio a proposito dei discutibili individui cui si rifà il suo personaggio, osserva: “Tra l’altro, queste persone puniscono anche chi ti presta i soldi per estinguere il debito, perché la loro intenzione è quella di portare avanti la cosa il più a lungo possibile. Io insegno un po’ il mestiere a Guido, poi facciamo anche cose illegali. C’è addirittura una scena in cui un debitore minaccia di chiamare la polizia e noi gli diciamo di chiamarla tranquillamente, perché non c’è nulla di illegale in ciò che facciamo”.

Annoverando un cast comprendente Flonja Kodheli (Vergine giurata), Agnieszka Zulewska (Demon) e Jerzy Stuhr (Il caimano), le riprese si sono svolte a Roma nell’arco di sei settimane, con una prima parte girata a Primavalle ed altre sequenze tra i quartieri di Prati e dell’Eur.