Trama

Nel 2008, il regista britannico Luke Holland iniziò a intervistare l’ultima generazione di tedeschi ancora in vita che avevano fatto parte del Terzo Reich di Adolf Hitler. Le interviste erano rivolte non ai nomi agghiaccianti e tristemente noti appresi nei libri di storia, ma ai comuni cittadini che realizzarono i progetti concepiti dagli architetti del genocidio di massa. Questi erano i giovani uomini e donne che divennero membri delle SS, soldati della Wehrmacht, guardiani dei campi di concentramento e silenziosi testimoni civili. Dopo oltre un decennio e 250 interviste più tardi, Holland realizza Final Account, un documento crudo e incalzante, che riflette in modo estremamente diretto e personale su come esseri umani ambiziosi, ma per il resto assolutamente comuni, abbiano preso parte a uno dei più efferati crimini contro l’umanità. Holland propone una commistione di testimonianze dettagliate, materiale di repertorio inedito e inquietanti filmati contemporanei: ne emerge un ritratto della rapidità con la quale le regole morali possono svanire e del modo in cui i miti e la negazione possono andare a riempire il vuoto creatosi. Final Account rispecchia temi del nostro tempo, prendendo in esame i pericoli legati all’autorità, al conformismo, all’identità nazionale e ai miti creati in nome dell’ideologia, e mettendo a nudo sia la coltre tenebrosa che la dolorosa lucidità della memoria umana.