Sign 'o' the Times

Sign 'o' the Times

Archivio 21.11.2017

1987 USA, CAN 85 min

Concerto   

Regia Prince Prince

Distribuzione Nexo Digital

0   (su 0 voti)

Accedi per votare!

Trama

Il 1987 è un anno impresso nella memoria di tutti i fan di Prince: l’artista di Minneapolis è infatti reduce dalla pubblicazione di tre album di grande successo a nome Prince & The Revolution, la band di incredibili musicisti e performer che lo affianca live e in studio: dopo aver conquistato la vetta delle classifiche con la colonna sonora del film “Purple rain” (1984), aver pubblicato a seguire il suo album più colorato e variopinto  “Around the world in a day” (1985) e concluso la trilogia dei Revolution con l’album “Parade” (1986), colonna sonora del film “Under the cherry moon” nella quale è contenuta una sua hit planetaria, “Kiss”, Prince sorprende tutti tornando alla ribalta con un doppio album inciso quasi da solo e destinato a diventare uno dei suoi massimi capolavori. Si intitola “Sign o’ the times”, esce a nome del solo Prince e, preceduto dalla pubblicazione del singolo omonimo, è il disco che contiene il suo più grande sforzo in termini di songwriting e di performance, un viaggio straordinario nel suo universo musicale che si espande in tutti i generi musicali, dal rock al soul, dal funk alla ballad spirituale, mentre i testi sono un condensato di tutte le principali tematiche della sua poetica – sesso, spiritualità, amore, gelosia, rimpianti, paura, speranza – incrociate al racconto di un decennio, quello degli anni ’80, che è sullo sfondo di tutta la narrazione. Il 1987 è anche l’anno in cui Prince di “Sign o’ the times” realizza un film concerto, che mette eloquentemente a fuoco quale fossero la carica vitale, la forza d’impatto musicale e il carisma da entertainer del “folletto di Minneapolis”: sostenuto da una band nuova di zecca e in grado di padroneggiare qualsiasi situazione (come la ballerina Cat Glover, la tastierista Boni Boyer, il bassista Levi Seacer Jr., il chitarrista Miko Weaver, la batterista Sheila E. e il tastierista Dr. Fink, già membro dei Revolution), Prince propone il meglio del doppio album inframmezzandolo a jam session e omaggi (come quello al jazzista Charlie Parker) che hanno al proprio centro un amore a 360° per la musica e per la performance.