A Star is Born: Bradley Cooper e Lady Gaga in un riuscito duetto musicale ed emozionale

Jackson Maine (Bradley Cooper) è un musicista country affermato, ma con un grosso problema di dipendenze. Ally (Lady Gaga) fa invece la barista, anche se ha un talento ancora inespresso e una voce da vera diva. Incontratisi  per caso, una sera, nel locale di “gay girls” dove Ally ogni tanto si esibisce, la loro reciproca attrazione – tanto professionale quanto umana – sarà da subito evidente e li porterà a intrecciare un rapporto intenso destinato a cambiare le sorti delle loro vite . Ma l’incontrò sarà soprattutto per Ally un trampolino di lancio verso le luci della ribalta, in quanto Jack da subito lotterà con tutte le sue forze per farla esibire e notare al resto del mondo. E, così, in un crescendo abbastanza prevedibile di successo e notorietà Ally sarà in breve tempo la star che aveva sempre solo sognato di essere. Mentre per Jack, di contro, il crescere artistico di Ally e la sua graduale uscita di scena dal circuito musicale, contribuirà a ricondurlo veloce in quel tunnel di depressione legato a doppio filo al circolo vizioso di alcool e droghe.

Bradley Cooper debutta alla regia con una storia di amore e musica, ovvero il remake di È nata una stella, l’originale del 1937 era di William A. Wellman. Cucendo addosso alla star Lady Gaga la parabola di un’artista senza grandi chance di successo e ossessionata dalla sua inadeguatezza fisica che trova la sua occasione nell’incontro con un musicista già affermato, Bradley Cooper  realizza un’opera dall’anima pop, innervata da una musicalità vitale (la colonna sonora è, di fatto, l’elemento trainante di questo film).

Film di star fatto da star che non brilla forse per innovazione o guizzo artistico ma che resta ancorato con forza al suo sentimentalismo (musicale e non), portando a galla luci e ombre di uno star system sempre troppo legato alle apparenze, ai canoni di bellezza più che al talento, e che può metterci un attimo a travolgerti con il successo, ma un attimo anche ad abbandonarti in un vicolo cieco. Bradley Cooper esce dunque a testa alta dalla sua prima regia con un film che cavalca il romanticismo più tenero e affronta il dolore più sincero, quello di una solitudine che non si riesce a colmare nemmeno con un amore istintivo e totale. Nell’inversione di rotta subita dalla loro storia d’amore, Jackson e Ally regalano infatti la tenera sincerità  di un amore (come spesso accade) non in grado di superare ogni ostacolo, ma piuttosto costretto a subire, suo malgrado, il mondo circostante.

Un film semplice e sincero che può forse far storcere il naso allo spettatore più smaliziato, ma che ha la capacità di arrivare senza filtri a tutti gli altri, a patto di lasciarsi trasportare dalla musica, dalla naturalezza dei due protagonisti, e dall’emozione senza troppe remore.