Amanti: un melodramma che cela le tappe di un'emancipazione

Presentato al Toronto Film Festival e in concorso alla 77esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, Amanti di Nicole Garcia sbarca nelle sale italiane il 16 giugno, distribuito da Movies Inspired

Lisa (Stacy Martin) lavora in un locale della capitale francese, in attesa di una grande occasione che le permetta di mettere in pratica ciò che ha imparato. Invece Simon (Pierre Niney), di mestiere, fa il pusher: i suoi clienti sono altolocati e fidati, ed è dai loro soldi che il giovane dipende. I due si conoscono da sempre, e da altrettanto sono innamorati. Se non che, le difficoltà, le incombenze e le ambizioni rischiano talvolta di creare dei dissidi. Un tragica notte, Simon è costretto a fuggire. Lisa chiede e spera di essere portata con lui, ma così non è. Passano vari anni e si ricostruisce una vita insieme a Lèo (Benoît Magimel), più grande di lei e affermato nel mondo del lavoro. L'incontro inaspettato con Simon, getterà entrambi nella confusione più totale, mentre il sentimento contina a travolgerli.

Sviluppato in tre distinti capitoli – Parigi, Oceano Indiano e Ginevra – il film ha tutte le caratteristiche del più classico dei melodrammi. Dal romanticismo al tradimento, dalla morte al menage a trois. E, in quanto tale, si nutre di quelle suggestioni e della poetica tipicamente francesi, per dare forma a una storia d'amore epica e sofferta. La scena d'apertura ne fornisce un piccolo, semplice ma intenso, assaggio. In una stanza buia, l'unica luce sembra sprigionarsi da due corpi allacciati l'uno all'altro. Lei cerca il contatto fisico con lui, pelle contro pelle. È Lisa a mostrare l'attaccamento più forte, quasi non potesse respirare senza la vicinanza di Simon. Eppure, nel momento in cui viene abbandonata, trova la forza di reagire, di rimettersi in sesto e imboccare una strada diversa. La sua esistenza cambia completamente: dalla precarietà che caratterizzava ogni aspetto della sua quotidianità, Lisa si trasforma in una donna sicura di sé, matura, consapevole. Una moglie alla quale il marito dedica la giusta attenzione, una quasi madre in procinto di avere in affidamento un bambino. Certo, non ha ancora raggiunto l'indipendenza vera, ma ha imparato a camminare sulle sue gambe, a prendere le sue decisioni. Decisioni che, a un certo punto, la porteranno a un bivio fondamentale. 

Il punto di vista femminile appare preponderante nella pellicola. Lisa è colei che lo spettatore segue all'interno della storia. La Garcia – insieme a Jacques Fieschi, suo co-sceneggiatore – pone la sua protagonista su un piedistallo, senza giudicarla, ma senza neanche tacerne debolezze, difetti e disagi. Amanti somiglia così a una parabola, che prende avvio da una grande storia d'amore, ma che in fondo racconta le tappe di un'emancipazione tanto travagliata quanto necessaria. Stiliscamente parlando, sfrutta l'atmosfera del noir, con la quale ammalia lo spettatore. Unica pecca, purtroppo forse legata a una serie di tematiche trite e ritrite, è la prevedibilità delle vicende, con poche eccezioni, soprattutto nell'epilogo. Perfetto il trio composto da Niney, Magimel e la Martin.

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