American Animals – Un’opera che svela il (ris)volto ambiguo delle ‘scelte’, tra heist movie e riflessione esistenziale

Spencer (Barry Keoghan) e Warren (Evan Peters) hanno vent’anni e studiano a Lexington, nel Kentucky. La loro è la vita routinaria di due studenti come tanti, con molte aspettative e poche speranze. Una vita da commesso per pochi soldi e tanta monotonia è, di fatto, l’unica proiezione che i due amici riescono a fare della loro esistenza, anche se in cuor loro aspirerebbero a qualcosa di ben più unico e straordinario, che oltrepassi la soglia della loro abulica normalità. Un giorno, però, quasi per caso scoprono nella biblioteca della loro Transylvania University dei volumi rarissimi e dall’enorme valore, ovvero L’origine della specie e, soprattutto, Birds of America, del naturalista e pittore John James Audubon. L’occasione di una svolta sembra a quel punto a portata di mano, celata dietro la sola presenza di una bibliotecaria anziana e facilmente ‘aggirabile’. Superate le iniziali ritrosie di Spencer e assoldati anche altri due compagni di ‘rapina’, ovvero il contabile Eric e lo sportivo Chas, i quattro ragazzi inizieranno quindi a progettare quello che dovrebbe essere il colpo di una vita, il riscatto da una condizione di anonima mediocrità verso la ribalta di quel successo che giace nel potere dei soldi e nell’indelebile segno lasciato da un’azione memorabile.

Il documentarista britannico Bart Layton porta al cinema la vera storia di quattro ragazzi americani ammaliati dal fascino del successo facile, quello veloce che appare a portata di mano e che apparentemente aggira il fardello dei sacrifici e della dedizione. Ma nella vita è sempre molto difficile improvvisarsi, anche se si tratta di fare’solo’  i ladri per un giorno. Eppure, la forza di riscatto e rivoluzione è spesso più forte di qualsiasi altra razionale valutazione, della capacità di soppesare pro e contro di un’azione, della volontà di restare entro gli schemi più classici ma ‘confortevoli’ della società.

Con un ritmo vibrante e serrato (ottimi la regia e il montaggio), sorretto da una splendida colonna sonora ottimamente calibrata lungo le due ore di film, il film di Layton racconta l’audace impresa di questi “animali americani”, risvolto avvilente ed emblematico  del sogno americano che va in frantumi, ricomposto in un heist movie che muta ben presto in una sofferta riflessione esistenzialista. L’imprevisto, o meglio l’incapacità di gestire una situazione per sua natura ricca di imprevisti, ricondurrà infatti il sogno di gloria alla sua drammatica e fallimentare risoluzione, e a una resa dei conti ben diversa dai progetti iniziali, e che mostra l’idea di ‘scorciatoia’ nella sua incrollabile verità.

La freschezza dell’opera di Layton, disegnata tutta nella contrapposizione e alternanza tra le interviste ai reali protagonisti della storia e la ricostruzione romanzata degli eventi, serve molto bene l’amara riflessione sulla facilità con cui, troppo spesso, si abbandona il proprio schema di vita per inseguire, invece, una ‘libertà’ ammaliante eppure intrisa di insidie. Una storia vera e dai mille volti, dai mille ricordi, dalle mille sfaccettature e dalle verità multiple che disegna origini e genesi di una scelta, rivalutandone poi valore e potenziale in relazione alle sue conseguenze. Cinema di produzione modesta ma di indubbie qualità tecniche e artistiche.