Bene ma non benissimo: Francesco Mandelli debutta alla regia con una favola contro il bullismo

Presentato nella sezione Alice nella Città alla 13esima edizione della Festa del Cinema di Roma, Bene ma non benissimo segna il debutto alla regia per Francesco Mandelli, che sceglie di raccontare la storia di Candida (Francesca Giordano), una quindicenne siciliana costretta a trasferirsi a Torino, insieme al padre (Rosario Terranova) appena licenziato, dopo la prematura scomparsa della madre.

Da un'idea di Fabio Troiano (impegnato anche nella sceneggiatura, scritta insieme a Vincenzo Terracciano e Laura Sabatino), la pellicola, ambientata tra il capoluogo piemontese ed alcune suggestive location siciliane, si rivela una vera e propria favola, adatta ad un pubblico di giovanissimi, ai quali sembra direttamente rivolgersi con il suo linguaggio semplice, la recitazione sovraesposta e le situazioni talvolta poco verosimili ma finalizzate a consegnare un messaggio: contro la cattiveria e l'arroganza dei bulli esiste forse una sola arma, l'amicizia, da maneggiare con estrema cura e sempre accompagnata da una buona dose di ironia.

Candida - mai nome poteva essere più appropriato! - è una bambina dolce ed intelligente, che ha imparato, suo malgrado, a fare delle debolezze un punto di forza; è infatti grazie a lei che Jacopo (Yan Shevchenko) riesce ad uscire dal suo guscio, a vivere esperienze nuove e a condividere con qualcuno della sua età ciò che occupa le sue giornate ed i suoi pensieri. L'amicizia tra i due è quindi il motore della pellicola, o meglio il cuore intorno a cui tutto ruota, e proprio come credevano gli egiziani, essendo il cuore lo specchio dell'anima, è da questo rapporto che si dipana il resto delle tematiche: la perdita di una persona cara, la precarietà del lavoro (soprattutto con l'età che avanza), le responsabilità derivanti dall'essere genitori ma anche figli, la necessità e l'importanza di un legame con le proprie origini - non a caso lo zio Vito (un bravissimo Giordano De Plano) rappresenta un punto di riferimento inaspettato ma imprescindibile per la protagonista.

Bene ma non benissimo mette in campo parecchi spunti di interesse non trascurabili, ma la scelta di farlo in un modo forse un po' troppo superficiale, ad un occhio meno ingenuo, risulta artefatto, debole, vacuo. Nonostante ciò, la pellicola può offrire parecchi appigli, narrativi ed emotivi, ad un pubblico meno smaliziato, in grado di empatizzare e di partecipare alle vicende della piccola Candida.
Buono il contributo della colonna sonora, tra cui si annoverano la canzone di Shade Bene ma non benissimo e L'importanza del cielo dei Thegiornalisti.