Captain Fantastic

Presentato all'ultimo Festival di Cannes, Captain Fantastic approda anche all'undicesima Festa del Cinema di Roma con il suo carico di emozioni, risate e profonde riflessioni. Sulla nostra epoca, sui mali della società contemporanea, sulla vita stessa. Per approdare ad un messaggio di fondamentale importanza: ogni forma di estremismo è tarata e non porta mai a qualcosa di buono.

E' il caso di Ben e dei suoi sei figli - aventi ognuno un nome unico, creato appositamente dai genitori – con cui vive nella foresta cacciando a mani nude, citando Chomsky e imparando l'esperanto. Ben è il loro maestro: li mette in guardia dal capitalismo che regna sovrano al di fuori delle loro capanne, li fa allenare quotidianamente, insegna loro come curarsi e come essere autosufficienti, senza diventare schiavi delle case farmaceutiche americane, ricordando loro costantemente che “Siamo definiti dalle nostre azioni, non dalle nostre parole”.
Rimasti fermi alla fine degli anni '60, Ben e i ragazzi si aggirano per il vicino paese – dove si recano occasionalmente per fare provviste – con abiti bizzarri e variopinti. La loro vita trascorre serenamente tra il fitto bosco e il loro affezionato Steve, un pullman adibito a camper e biblioteca, ma un drammatico evento li costringe ad abbandonare repentinamente gli abeti, i cervi e il fiume che scorre perpetuo, per calarsi nella realtà americana più temuta.

L'impatto è devastante: a casa della sorella di Ben, i due figli adolescenti giocano con la Xbox e il cellulare e sono molto meno acculturati della piccola Zaja, preparatissima sul Bill of Rights e affini. Non si parla di argomenti delicati o dolorosi con i ragazzi perché non saprebbero elaborarli mentre Ben spiega in maniera chiara e scientifica al figlio piccolo cosa vogliano dire i termini violentare e rapporto sessuale. Il pigiama party è pronto a partire ma i sei nipoti preferiscono accamparsi sul prato, proprio loro che pensano che Nike sia una dea greca, certo non un paio di scarpe da ginnastica.

Tra scene comiche e surreali – vedi il poliziotto che ferma l'autobus e per farlo andar via i ragazzi intonano inni religiosi, passando per una setta di fanatici cattolici - e momenti estremamente drammatici, il film di Matt Ross racconta in maniera originale e profonda lo scontro tra chi vorremmo essere e come vorremmo vivere e come possiamo farlo nella contemporaneità, bersagliati da ogni forma di predominio delle masse e dei poveri.

Captain Fantastic è principalmente una storia di adattamento: racconta come prendere il meglio di ciò che la vita ci offre, senza danneggiare noi stessi, l'ambiente e chi ci sta intorno.
Dotato di una splendida fotografia che regala immagini toccanti della natura o delle semplici braci che brillano nella notte, il film di Ross fa della sceneggiatura così originale, attuale e audace il punto forte, con dialoghi brillanti e l'evoluzione non sempre scontata delle vicende.

Girato tra Albuquerque e Las Cruces in New Mexico e sul Lago Stevens, nello stato di Washington, Captain Fantastic è un film sorprendente, fatto di incantevoli paesaggi, citazioni intellettuali e filosofiche, percorsi di crescita personale e di recupero della propria consapevolezza. Con il suo secondo lungometraggio, Matt Ross racconta come sia difficile fare un passo indietro e riconsiderare le proprie idee e convinzioni, proprio come fa il personaggio interpretato da Viggo Mortensen, nel suo ruolo intenso e struggente che interpreta magnificamente.

Lui, che festeggia il compleanno di Chomski concedendo ai figli una enorme torta al cioccolato con tanto di deprecabile panna spray, che gli regala armi da combattimento, che li porta via da un fast food assicurando che la coca cola è acqua avvelenata, di fronte al pericolo in cui incappa la figlia maggiore, viene come folgorato e mette se stesso e le sue convinzioni in secondo piano.

Al grido di “potere al popolo, abbasso il sistema”, il film scorre regalando sorprese continue, attimi di stupore e meraviglia, momenti di profonda commozione ed altri di riflessione e di piacevoli risate.

Captain Fantastic è un tripudio di emozioni scroscianti dall'inizio alla fine: seguiamo con passione il ritratto di questa famiglia sui generis, amando ognuno dei suoi componenti, e ci lasciamo trasportare dagli eventi fotogramma dopo fotogramma. Originale, attuale, possente: un film da non perdere.