Che sia l'amore tutto ciò che esiste – Recensione di 'Wild Nights with Emily Dickinson'

Cosa c'entrano una regista coinvolta in stand-up comedies ed un'attrice comica uscita dal Saturday Night Live, in una biografia cinematografica di Emily Dickinson, notoriamente considerata una reclusa che si straziava per amori mai vissuti? Dal momento che qui si stravolge tutto il nostro immaginario riguardante la straordinaria poetessa, c'entrano e come!

Basato sulle lettere sentimentali che Emily mandò per tutta la vita ad una persona che solo ora, mediante sofisticate tecniche, si è scoperta essere una tale Susan (moglie di suo fratello), il film di Madeleine Olnek ci da una visione completamente diversa della Dickinson. Visione sicuramente più vivace di quella che ci ha voluto raccontare un'America puritana fino al midollo.

Ma l'inedito amore saffico non è l'unica sorpresa che ci riserva il film perché anche la voglia di essere conosciuta al mondo con la pubblicazione delle sue poesie, è un elemento inedito per un personaggio che è stato sempre raccontato come restio a far circolare la sua opera (in vita furono pubblicate soltanto 11 delle circa 1.800 poesie che scrisse).

Insomma, per chiunque abbia amato questa straordinaria donna, c'è di che rimanere stupiti. La bravura di tutte le persone coinvolte nel lavoro non fa che affascinarci di più, nonostante lo spiazzamento iniziale, perché questo è un film che passeggia deliziosamente tra commedia sentimentale, film drammatico, comico (con i personaggi che si permettono di guardare in macchina) e, financo, musical.

Meravigliosamente scritto, diretto, recitato, illuminato e quant'altro, è però, ovvio, anche un film altamente poetico dove l'immensa arte della Dickinson non sovrasta mai il racconto ma gli cammina accanto. Può sembrare un piccolo film ma a me ha dato l'impressione di una grandiosità che neanche lavori più “presuntuosi” sanno dare, rendendolo assolutamente da vedere se ci si vuole innamorare di nuovo del Cinema come della vita. Stupendo.

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