Criminal

Capita spesso a molti attori di assaporare in breve tempo sia il miele del successo che il gusto amaro del fallimento, ma nonostante i tanti flop al botteghino, Kevin Costner è riuscito a rimanere nei cuori degli spettatori come nessuno mai. Da quel capolavoro che fu Balla coi Lupi, 1990, di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, e sfortunatamente quasi sempre torbida. Con Criminal, di Ariel Vromen (The Iceman, 2012), la situazione purtroppo non cambia di molto.

Il film, costato 31 milioni di dollari, racconta la storia di un pericoloso criminale psicopatico, Jerico, nel cui cervello viene impiantata la memoria di un agente della CIA, deceduto durante una missione speciale, nell’intento di recuperare informazioni fondamentali per salvare il mondo da un potenziale attacco terroristico.

Criminal è un action movie con pillole di fantascienza, un lavoro che ricorda molto i film d’azione degli anni novanta, riportando inoltre alla mente Face-Off, Il Fuggitivo e la lunga serie iniziata con The Bourne Identity. Per gli amanti del genere possiamo dire che Vromen ha confezionato un prodotto senza infamia né lode, un’opera discreta arricchita da un cast hollywoodiano che, oltre a Kevin Costner, comprende Gary Oldman, Tommy Lee Jones, Ryan Reynolds, Jordi Mollà e Gal Gadot. Ma, un team di attori così rinomati, perfetti nei loro ruoli, basta a rendere ben spesi i soldi del biglietto? E’ tutta questione di gusti!

La scelta del regista israeliano di far interpretare all’amico di “due calzini” un ruolo da super cattivo è di certo stata una mossa tanto abile quanto azzeccata. L’attore americano, infatti, si è raramente cimentato in un personaggio così malvagio - anche se lo humor che accompagna Jerico ammorbidisce le scene di violenza - regalando originalità a un racconto che troppo sa di deja-vu. Durante l’intero film si assiste al continuo evolversi di Jerico, il protagonista principale che tra una lunga successione di inseguimenti, esplosioni e morti cruente, percorre un lungo viaggio alla scoperta di sentimenti da lui mai provati prima: una nuova memoria che dà linfa vitale alle emozioni.

Criminal è condito anche da una buona dose di comicità: quanto questa sia intenzionale sta agli spettatori valutarlo! Nonostante l’ilarità che alcune battute suscitano, i dialoghi, se non addirittura imbarazzanti risultano a volte banali, e lo scontato susseguirsi del film produce un fievole senso di noia. In compenso, le sequenze di Londra con i suoi quartieri sono estremamente ben rappresentate.

Ricapitolando, in Criminal viene raffigurata la trasformazione di un moderno Frankenstein (il dottore che inserisce i ricordi nel cervello del protagonista, guarda caso si chiama Franks!) in un nuovo uomo: l’eterno dilemma tra il bene e il male in chiave Sci-Fi.

Gerico era una città fortificata cinta da mura inespugnabili, finché dal deserto non arrivarono gli Israeliti ad abbatterle con alti squilli di tromba…