Eddie the Eagle - Il coraggio della follia

Impossibile è solo una parola pronunciata da piccoli uomini che trovano più facile vivere nel mondo che gli è stato dato, piuttosto che cercare di cambiarlo.
Impossibile non è un dato di fatto, è un’opinione.
Impossibile non è una regola, è una sfida.
Impossibile non è uguale per tutti.
Impossibile non è per sempre.

Muhammad Ali

In apparenza, siamo semplicemente di fronte ad un film su un nerd pazzo che non ha mai fatto Ski Jumping in vita sua ma è fermamente convinto di poter diventare, a 22 anni, in una disciplina che si deve iniziare a praticare costantemente dalle elementari, un campione olimpico. In apparenza perché, in realtà, siamo di fronte ad un lungometraggio di struggente e commovente bellezza sull’amore per lo sport, per la propria famiglia, per il proprio mentore. Sulla gioia che si prova a tentare l’impossibile convinti che per renderlo “possibile” si debba semplicemente cambiare prospettiva e dare il meglio di se stessi. Un vecchio, splendido, spot della Nike vedeva un giovane campione di basket NBA che aveva un incubo in cui doveva andare a canestro dribblando dei mostri. Quando riusciva a segnare ed improvvisamente si svegliava felice, si udiva lo slogan: “Se non credi in te stesso, come pretendi che lo facciamo gli altri?”. Ecco l’essenza di Eddie the Eagle. Dare sempre e comunque il massimo, contro tutto e tutti, anche se statisticamente è impossibile vincere, anche e soprattutto se fa male perché la ricompensa sarà come la pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno, dopo quella tempesta che sembrava non voler mai finire.

Grandissima prova di attore brillante per lo splendido 47enne Hugh Jackman che ruba la scena al giovane ed azzeccatissimo protagonista (il bravo 27enne gallese Taron Egerton), regalandoci un paio di scene assolutamente perfette che rimarranno per sempre nella storia del cinema americano. Ennesima conferma che i selezionatori del Sundance di Robert Redford (dove il film è stato proiettato in anteprima il 26 gennaio 2016, momento azzeccatissimo trattandosi di una storia ambientata a ridosso delle Olimpiadi Invernali di Calgary 1988) continuano ad avere l’occhio di falco.

Ciò che rende assolutamente incredibile, oltre che incredibilmente godibile questo lungo diretto dall’attore britannico Dexter Fletcher (qui alla sua terza regia)…è il fatto che, per quanto assurdo possa sembrare, si basa su fatti realmente accaduti!
Il leggendario Eddie "The Eagle"; Edwards, classe 1963, divenne infatti realmente il primo concorrente britannico nella pericolosissima disciplina dello Ski Jumping e, nonostante le evidenti limitazioni fisiche sin dalla nascita e la vista debolissima che lo obbligò a portare quei giganteschi occhiali che contribuirono a marcarne l’iconografia, il coraggioso Michael di Cheltenham (Eddie è il soprannome datogli a scuola, come contrazione del suo cognome) stabilì un record per il Regno Unito che nessuno inglese era mai riuscito a registrare: 71 metri.

Deve essere stato davvero emozionante per il giovane Taron Egerton rivedere per la prima volta il film montato insieme al vero campione la cui storia vediamo narrata sul grande schermo! Fu proprio in seguito all’incredibile impresa di Eddie Edwards, inoltre, che il Comitato Olimpico Internazionale introdusse nel 1990 la “Eddie the Eagle rule” a lui dedicata, rendendo ancora più difficile competere in eventi internazionali ed accedere quindi alle olimpiadi.

Spazio, quindi, ai sognatori e che il salto, per quanto alto e pericoloso sia, si concluda sempre con un applauso.