Festa del Cinema di Roma: NYsferatu – Symphony of a Century, quando il vampiro si muta in splendida metafora contemporanea

Nosferatu, il capolavoro di Friedrich Wilhelm Murnau considerato uno dei capisaldi del cinema horror ed espressionista, uscito nel 1922 e ispirato al Dracula letterario di Bram Stoker, non ebbe vita facile: per violazione del diritto d'autore andarono infatti al macero tutte le copie, tutte tranne quella che l’astuto Murnau aveva ben pensato di nascondere! Vista dunque l’importanza che l’opera del regista tedesco ha avuto nel campo della Settima Arte, farne un remake sembrerebbe essere un’operazione tanto difficile quanto scellerata, eppure… Eppure, al suo primo lungometraggio, l’artista bergamasco Andrea Mastrovito realizza un prodotto originale, potente e innovativo, un interessante film d’animazione che si nutre di metafore e simbolismi.

Dopo tre anni di lavoro e 35000 disegni, NYsferatu – Symphony of a Century ha finalmente preso vita sul grande schermo mostrando al pubblico uno straordinario lavoro d’equipe dove nulla è lasciato al caso. Utilizzando il rotoscoping, la tecnica in cui i fotogrammi di scene precedentemente girate vengono ricalcati e le espressioni degli attori del tempo fedelmente riprodotte, il team capitanato dall’autore stesso dona al film quel particolare effetto vibrante proprio del cinema muto. Ma questo non significa assistere a un semplice rifacimento cinematografico, perché cambiando il set - dalla Transilvania alla Siria, e da Wisborg a New York - ecco un racconto iconico del Novecento tramutarsi nell'oscura realtà dei nostri giorni.

Hutter lavora come agente immobiliare e vive serenamente nella Grande Mela insieme alla moglie Ellen. Un giorno il suo datore di lavoro, lo spietato broker Knock, lo invia ad Aleppo per vendere una casa al Conte Orlok, alias Nosferatu, il quale però si imbarcherà poi clandestinamente per New York...

Con NYsferatu – Symphony of a Century, presentato con accompagnamento musicale dal vivo come evento speciale alla XII edizione della Festa del Cinema di Roma, Mastrovito riesce in un’impresa titanica, quella di impadronirsi con coraggio di un colosso dell’immaginario collettivo e renderlo proprio. Sì, perché l’ombra del conte Orlok, che a bordo della nave Eresi abbandona una Terra devastata dall’odio e dalle bombe per sbarcare a Ellis Island (principale punto d’ingresso per i migranti che dal 1892 al 1954 sbarcavano negli Stati Uniti), assume qui contorni dolorosamente attuali, come ad esempio quello della paura di essere risucchiati dal diverso e dall’ignoto: l’assurdo senso di minaccia legato all’immigrazione che si spande a macchia d’olio. Quell’essere avido e ripugnante che placa la sua sete con il sangue, e che tanto vorrebbe mordere il collo della bella Ellis (qui emblema della libertà), diviene dunque contemporaneamente sia il male assoluto che il prodotto finale di un’ottusa e scellerata corsa al potere: chi è il vampiro, e chi il vampirizzato?

Mastrovito, inserendo una gran quantità di simboli allegorici, punta il dito sullo strapotere del vil denaro e sull’obnubilazione che questo provoca nella mente di interi popoli, pronti ad accanirsi contro il male e non contro chi lo ha generato. I tempi rapidi della cinematografia, chiaramente diversi da quelli della lettura, non consentono purtroppo di godere appieno della molteplicità di disegni a doppio significato, e ciò è davvero un peccato, perché di quest’opera artistica (chiamarla film è estremamente riduttivo) vorremmo non perdere nulla. NY, la metropoli che genera anche mostri – eloquente la croce che perdendo la linea superiore si muta nella lettera T di Trump – è una città tentacolare e per certi versi inquietante, il luogo perfetto dove far emergere il chiaroscuro, tanto delle tavole disegnate che dei tormenti interiori che albergano nei suoi personaggi.

NYsferatu – Symphony of a Century è un lavoro complesso, perturbante e coraggioso che affascinerà un gran numero di spettatori: un’ode alla libertà e un invito a tutti noi a una maggiore consapevolezza.