Grandi bugie tra amici, il ritorno della combriccola di Cap Ferret

A nove anni da Piccole bugie tra amici, la combriccola diretta da Guillaume Canet si ritrova sulle coste atlantiche di Cap Ferret per fare i conti, nuovamente, con i propri scheletri nell'armadio.

Molto tempo è passato dal primo film: realizzato dopo un momento particolarmente difficile per il regista, che era stato a lungo ricoverato a causa di una brutta infezione e non aveva ricevuto visite da quelli che credeva suoi amici, Piccole bugie tra amici non prevedeva certo un seguito ma rivedendolo in tv, lo stesso Canet ha ritrovato i suoi personaggi e li ha pensati cresciuti: chi neo genitore, chi separato, chi con figli ormai adolescenti. Ed è così che l'idea ha preso piede.

Nel bel mezzo di un momento di grande difficoltà professionale e personale, Max, il bravissimo François Cluzet, si reca nella sua splendida casa di campagna per stare solo e riflettere. Ma la sorpresa è dietro l'angolo, letteralmente, in quanto i suoi vecchi amici gli piombano in giardino in occasione del suo compleanno. Si sono lasciati tre anni or sono con un discreto rancore e la ripresa dei rapporti non è certo immediata: ma “da grandi” c'è tutta un'altra sincerità e ben presto Max ed Eric, il fascinoso Gilles Lellouche, come si suol dire, fanno pace.

In un turbinio di balli, prese di coscienza, antiche attrazioni che tornano a galla, il gruppo di amici ventennali vivrà delle giornate all'insegna della spensieratezza, dell'amore e soprattutto dell'amicizia ritrovata. Non senza new entry più o meno clandestine, vedi il personaggio di Alain - interpretato da José Garcia, concorrente di Max in campo lavorativo che, dopo la separazione di quest'ultimo da Véronique, punta a soffiargli casa e moglie - e la nuova, giovane e dolce compagna di Max, Sabine, interpretata dalla brava e bella Clémentine Baert.

Squadra che vince non si cambia, si è soliti dire: e Grandi bugie tra amici ci fa ritrovare i personaggi che avevamo apprezzato diversi anni or sono. Ognuno di loro infatti, dettagliatamente caratterizzato, rivela aspetti che potremmo ritrovare nel quotidiano. Chi è in difficoltà economiche, chi non ha mai smesso di amare il o la propria ex, chi vuole esplorare nuove strade ma fallisce miseramente, chi, infine, ritrova la propria identità e la propria sicurezza dopo aver guardato il pericolo in faccia.

Sfaccettati, autentici, un po' surreali anche: i protagonisti del nuovo film di Guillaume Canet si fanno apprezzare nella loro interezza e mantengono inalterata la predilezione dei francesi per l'esasperazione, in positivo e in negativo, di certi comportamenti.

A differenza del suo predecessore, Grandi bugie tra amici sfrutta maggiormente il personaggio di Antoine, il bravissimo Laurent Lafitte, il tonto del gruppo, e soprattutto l'esilarante figura della babysitter, per regalare attimi di grande comicità e gag assolutamente ben amalgamate con il tono a metà tra dramma e commedia dell'intera pellicola. Proprio ad Antoine spetta, tra l'altro, una frase bellissima ed emblematica: “Gli amici non ci sono sempre ma quando serve”.

Tre anni sono passati e sono volate parole grosse: ma basta un veloce chiarimento, bastano i ricordi di vent'anni passati insieme e le liti si dissolvono come neve al sole.

Non mancano i buoni sentimenti, né manca il lieto fine: sebbene la narrazione possa risultare a tratti prevedibile, l'insieme funziona. Grazie al cast, composto da figure eccelse del cinema francese tra cui anche Marion Cotillard, grazie alla splendida colonna sonora – composta da brani vintage che fanno ancheggiare sulla poltrona i nati negli anni '70 -, grazie alla regia e alla fotografia, grazie ai dialoghi frizzanti e coinvolgenti al tempo stesso e grazie, infine, alla splendida location – ancora una volta, le suggestive spiagge di Cap Ferret, nei pressi di Bordeaux, con le secche e le barche adagiate su un fianco.

Grandi bugie tra amici è perfetto per gli amanti del cinema francese: ha meno pretese del primo film ma mantiene inalterata l'autenticità delle relazioni umane e dei sentimenti.