Il professor Cenerentolo

Due anni dopo Un fantastico via vai (2013), l’inizio della dodicesima fatica registica del fiorentino Leonardo Pieraccioni è letteralmente col botto, in quanto, per evitare il fallimento della sua disastrata ditta di costruzioni, lo vediamo preso a mettere maldestramente a segno un colpo in una banca affiancato dall’immancabile Massimo Ceccherini.

Colpo che, però, gli frutta soltanto quattro anni di carcere sull’isola di Ventotene, dove, a fine pena, viene messo a lavorare in biblioteca e dove, durante un dibattito aperto al pubblico, conosce una affascinante – ma anche un po’ folle e un po’ bambina – Laura Chiatti che crede lavori nel penitenziario, non che sia un detenuto.

Ed è da qui che, cialtrone, approssimativo e che va per le spicce anche in amore, il protagonista approfitta dell’equivoco per iniziare a frequentarla durante quello che dovrebbe essere il suo orario di lavoro tra i libri; senza dimenticare, però, che, proprio come Cenerentola, ogni giorno entro mezzanotte è costretto a rientrare nella struttura al fine di evitare che lo scopra il direttore del carcere incarnato da Flavio Insinna.

Quindi, man mano che fanno la loro entrata in scena anche il Nicola Nocella di Belli di papà (2015) nei panni di una guardia della prigione e la Lucianna De Falco di E adesso sesso (2001) in quelli di una grottescamente provocante signora, l’interesse dell’insieme si rivela fin da subito quello di costruirsi su oltre un’ora e mezza di situazioni e imprese volte a strappare risate allo spettatore.

Situazioni che vedono coinvolto anche il minuscolo veterano Davide”Phenomena”Marotta impegnato a pilotare droni e che, tra consueta voce narrante pieraccioniana ed una movimentata escursione all’interno di una festa nuziale, tendono a ribadire, inoltre, che la fantasia rende gli uomini liberi.

Convincendoci allo stesso tempo, però, che, in mezzo a banalissimi omaggi cinefili (da Rocky alla supercazzola di Amici miei), battute piuttosto tristi (pensiamo a quella della pozza di Peppa Pig) e inutili ricorsi a leggere parentesi trash (dal cane che deve defecare al succitato Ceccherini che copula con ragazza obesa), sia proprio la fantasia a latitare nella sceneggiatura, a firma dello stesso Pieraccioni con il fido Giovanni Veronesi e Domenico Costanzo.

Di conseguenza, il divertimento è pochissimo e risulta anche difficile capire dove il tutto voglia andare a parare.