La quinta onda

Vediamo immediatamente in azione la Chloë Grace Moretz di Kick-Ass (2010) in uno scenario dai toni apocalittici, prima che si torni indietro per evidenziare quali siano state le cause che hanno portato il pianeta Terra alla distruzione.

Nell’ordine, quindi, apprendiamo che l’adolescente si chiama Cassie Sullivan, assistiamo all’apparizione in cielo di un’astronave che sembra quasi uscita da Independence day (1996) di Roland Emmerich e ci viene mostrato come, a causa di onde elettromagnetiche diffuse dai pericolosi esseri provenienti da un altro mondo, le macchine finiscano fuori controllo.

Soltanto il preludio alle colossali inondazioni che non tardano a regalare gli indispensabili momenti di spettacolarità al pubblico affamato di emozioni, nel corso della oltre ora e cinquanta di visione che J Blakeson – autore del claustrofobico thriller La scomparsa di Alice Creed (2009) – mette in piedi partendo dalle pagine del romanzo di Rick Yancey intitolato proprio come il film.

Chi si aspetta un disaster movie sulla scia del citato cineasta tedesco cui si deve, tra l’altro, The day after tomorrow – L’alba del giorno dopo (2004), però, non può fare a meno di rimanere deluso, in quanto, superata anche una fase che prevede la diffusione di una temibilissima influenza aviaria destinata a generare non poche vittime, l’insieme comincia ad orientarsi dalle parti delle ammorbanti trasposizioni di discutibili testi proto-Twilight rivolti ai (e, soprattutto, alle) teen-ager.

Infatti, se da un lato la protagonista – gettatasi alla disperata ricerca del fratellino Sammy alias Zackary Arthur – fa conoscenza con l’affascinante Evan Walker cui concede anima e corpo l’Alex Roe che, proprio come nella saga sentimental-vampiresca incentrata su Bella Swan ed Edward Cullen, non manca di sfoggiare eroticamente e gratuitamente i bicipiti, dall’altro si respira quasi l’aria del già dimenticato Il domani che verrà – The Tomorrow series (2010) di Stuart Beattie.

Perché, mentre in quel caso avevamo un gruppo di giovani in vacanza che si ritrovavano a dover fronteggiare una forza militare straniera, qui abbiamo il Nick Robinson di Jurassic world (2015) nei panni di Ben Parish, coetaneo di Cassie che, soprannominato Zombie, finisce in un programma di addestramento dell'esercito sotto il colonnello Vosch incarnato da Liev”Scream”Schreiber.

Ma sono proprio alcuni momenti che tirano in ballo quest’ultimo a risultare talmente ridicoli da sfiorare i connotati della parodia; man mano che, tra droni impegnati nella caccia ai sopravvissuti, noiose camminate nel bosco e qualche esplosione, il tutto – infarcito addirittura di risvolto di taglio carpenteriano sulla manipolazione dell’individuo – non si rivela altro che un molto poco coinvolgente tentativo di ribadire su grande schermo che la speranza tiene in vita e rende umani, in quanto non è né una debolezza, né un’illusione.