L’arte viva di Julian Schnabel. Pappi Corsicato e il suo appassionato omaggio al celebre artista newyorkese

Pappi Corsicato, che nell’arco della sua carriera di regista ha dedicato numerosi lungometraggi all’arte contemporanea, porta sul grande schermo un interessante e ben riuscito documentario su uno tra gli artisti più noti ed eclettici dell’odierna scena newyorchese: l’eccentrico ed egocentrico, narcisista e generoso, per alcuni sopravvalutato, ma da molti amato Julian Schnabel. Con i suoi quadri di grandi dimensioni realizzati su tappeti, velluti, vele, tele e ogni genere di materiale - dalle cerate dei camion ai gommosi pavimenti dei ring - e con i famosi ‘plate paintings’, ossia dipinti eseguiti su piatti rotti di ceramica, verso la fine degli anni ‘70 Schnabel riuscì a conquistare il consenso del mondo artistico a stelle e strisce, e da allora la sua fama è rimasta intatta.

Nonostante sembri quasi un inno alla camaleontica figura dell’artista di Brooklyn, L’arte viva di Julian Schnabel guiderà gli spettatori in un viaggio appassionato all’interno della sua vita e delle sue opere. Attraverso le testimonianze di amici, critici d’arte, figli ed ex mogli, e grazie alle immagini e ai filmati recuperati dagli archivi personali del pittore, Corsicato supera la risaputa ruvidità del personaggio per entrare nelle pieghe della sua intimità e fisicità artistica. Sì, perché malgrado gli elogi tributatigli da Al Pacino, Willem Dafoe, Bono Vox, Mary Boone, Jeff Koons, Laurie Anderson e da parenti vari, nel documentario del cineasta napoletano appare evidente come Schnabel non sia mai stato, e tantomeno lo sia tuttora, un individuo dal carattere facile. Ma, evitando di soffermarsi a lungo su quei ben noti dettagli – ad esempio la stravagante usanza di presentarsi in pubblico sempre in pigiama – che agli occhi di molti lo hanno reso un borioso e ‘costruito’ anticonformista, Corsicato preferisce mostrarlo qui nel pieno della sua vena creativa: un ‘omone’ che in solitudine spalma i colori sulle tele con le proprie mani.

L’amicizia decennale che lega Pappi Corsicato a Julian Schnabel è certamente l’importante elemento che ha consentito al filmmaker di costruire un ritratto emozionante e vivido di quest’artista a tutto tondo, un uomo che non si è limitato alla pittura, ma che si è dedicato anche alla fotografia e al cinema. Sua è infatti la regia di Basquiat, del pluri premiato Prima che sia notte, e del toccante e magnifico Lo scafandro e la farfalla, vincitore come Miglior Regia al Festival di Cannes 2007, di due Golden Globe, e in nomination agli Oscar: tutti film che dimostrano ampiamente sia l’enorme talento che la smisurata energia creativa di Schnabel. E poco conta se Miral, il suo ultimo lavoro dietro la macchina da presa - tratto dall’autobiografia della giornalista Rula Jebreal, all’epoca sua fidanzata, - sia stato stroncato in toto: l’estro, e soprattutto lo smisurato ego di Julian Schnabel non si faranno certo fermare da un piccolo inciampo.

Dopo il successo ottenuto con Loving Vincent, Nexo Digital offre agli spettatori un nuovo evento da non perdere: L’arte viva di Julian Schnabel, che sarà al cinema soltanto il 12 e 13 Dicembre. Buona visione, allora, e... save the date!