Oltre lo Specchio 2020: Noise, un esordio col botto per Jeremy Laval

Vincent (Guillaume Duhesme) ha subíto un incidente, in seguito al quale è rimasto sordo. Sebbene sia ancora in possesso di tutte le sue altre facoltà, ha dovuto ricostruirsi una quotidianità che non gli appartiene. Impiegato presso una fabbrica nella quale non è altro se non un semplice ingranaggio della macchina industriale, riuscirà a ritrovare un senso alla sua esistenza grazie all'incontro con Alice (Bérangèere Mc Neese) e alla scoperta di un misterioso (ma preziosissimo) potere.

In concorso nella sezione Cine Futuro del Festival Oltre lo Specchio, Noise segna il debutto nel lungometraggio per Jeremy Laval. Ci troviamo di fronte a uno di quegli esordi col botto, un vero e proprio gioiello in tutto e per tutto. A partire dal protagonista: Vincent è un uomo che la vita ha deciso di mettere alla prova e che uscirà completamente cambiato al termine del percorso cui è stato, suo malgrado, costretto. La perdita di un senso non sembra aver acuito gli altri, anzi lo ha portato a chiudersi in se stesso, a smettere di lottare o anche solo sperare in qualcosa di buono all'orizzonte. Ecco perché, nel momento in cui la sua nuova abilità si palesa, in qualche modo sperimenta una sorta di rinascita.

Simile per quanto riguarda tale questione a What Women Want, di cui (volutamente) non possiede la medesima verve comica, Noise trae linfa da generi quali il thriller e il noir. Le atmosfere e le suggestioni conducono così lo spettatore a provare sulla propria pelle la suspense, il timore, l'attesa. A rendere il tutto più incisivo ci pensano le location boschive, nelle quali prende luogo buona parte della trama.

La particolarità della pellicola, che ne definisce anche lo splendido stile, è l'idea di far comunicare Vincent attraverso i pensieri. Si viene così a creare un canale assolutamente originale e d'effetto tra lui e gli altri, in special modo con chi sceglie di farsi ascoltare e leggere. 

Alice è chiaramente l'anello mancante tra l'uomo e una parvenza di normalità. È solo grazie a lei infatti che lui ritrova la spinta alla vita, qualcosa in cui credere, per cui combattere e sperare. Il legame tra i due cresce in maniera naturale e realistica, pregno di un'ironia e di un romanticismo che lo arricchiscono sotto vari aspetti. 

Tra le migliori proposte della kermesse online, Noise intrattiene il suo pubblico, lo intriga e lo emoziona, dalla primissima scena sino ai titoli di coda. Merito di una sceneggiatura – sempre a cura di Laval – ben orchestrata, piena di spunti e di azione, dalla quale gli interpreti possono ricavare l'anima dei rispettivi personaggi. Dal canto loro, Duhesme e la Mc Neesse – già colleghi sul set di Matriochkas (2019) – sono impeccabili, sia in coppia che “in solitaria”: tanto affascinante e sbruffone l'uno, quanto delicata e determinata l'altra. La loro storia è una vera ciliegina sulla torta dell'intero progetto, vincitore non a caso di vari riconoscimenti (ad attore protagonista e al regista in primis) in manifestazioni come il Sydney Indie Film Festival, l'Oxford e il Manchester International Film Festival.

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