Oltre lo Specchio 2020: Useless Humans, tra le più brillanti e sorprendenti proposte della kermesse

Al Festival Oltre lo Specchio 2020 c'è spazio anche per la buddy comedy: Useless Humans ne è il  perfetto rappresentante. La pellicola firmata da Stephen Ohl, classe 1988, al suo primo lungometraggio, ha il tipico gusto di quel cinema di genere che abbiamo spesso osservato e apprezzato, in titoli quali per esempio L'alba dei morti dementi o Paul. La componente extraterrestre interviene a dare un'ulteriore caratterizzazione a ciò che sarebbe comunque una gradevole commedia generazionale.

Alla soglia dei suoi trent'anni, Brian (Josh Zuckerman) compie un gesto estremo, decidendo di licenziarsi e di sfruttare così l'occasione per riunirsi con i tre amici di lunga data. Il quartetto aveva infatti l'abitudine di trascorrere del tempo insieme non appena possibile, ma per una serie di motivi e di anni non sono più riusciti ad organizzarsi. Ma le sorprese non mancheranno, dal nuovo fidanzato dell'unica donna del gruppo all'arrivo di un pericoloso alieno.

Useless Humans – letteralmente “inutili umani” – è uno spassosissimo film come se ne vedono sempre meno in giro. Forse perché è ormai difficile riuscire a essere contemporaneamente demenziali e divertenti, nel senso più puro del termine. O dipenderà dal fatto che comunque dietro una simile comicità è necessaria una preparazione e una personalità da non sottovalutare. Ci troviamo infatti di fronte a un esordio di tutto rispetto, leggero e genuino, pieno di citazioni e  riferimenti, abilmente manipolati per lo scopo. 

L'amicizia è chiaramente uno dei cardini del racconto. Legati dalla passione per la birra e dall'aver condiviso momenti epici, i quattro giovani mostrano ciascuno una sua particolare identità. C'è il chirurgo di successo, il donnaiolo impenitente, l'appassionato di scienze e, per chiudere in bellezza, la quota rosa di cui quest'ultimo è segretamente innamorato. Dietro le apparenze potrebbbe però celarsi qualcosa di più, oppure di meno, almeno per alcuni di loro. Il legame che li unisce gli permette anche di confidarsi, essere se stessi, senza aver paura di giudizi o critiche.

Dal momento che l'unione fa la forza, quale miglior prova se non l'affrontare un alieno che minaccia l'umanità intera... Le reazioni all'incredibile scoperta variano da personaggio a personaggio, ma non mancano mai di rivelarsi esilaranti. Sicuramente tra le fonti principali delle risate si piazza Alex (interpretato da Luke Youngblood di Galavant e Community), degno successore di un caratterista come Kevin Hart. 

Le sembianze della creatura sono volutamente ridicole, per non rischiare di prendersi mai troppo sul serio, ma continuando invece a giocare sul sottile filo della parodia. L'equilibrio tra “sacro e profano” viene mantenuto per il breve corso della pellicola (circa 80 minuti), ma ciò che può apparire semplice in realtà racchiude una grande oculatezza.

Degna di lode la sequenza nella quale Brian, Alex e Jess (Davida Williams) si equipaggiano come dei veri e propri eroi, sulle note musicali di una canzone alquanto energica. Non sono assolutamente da meno i titoli di coda, che anticipano i bloopers post credit.

Useless Humans si rivela quindi una delle più brillanti e convincenti sorprese di questa kermesse dedicata all'immaginario fantastico e di fantascienza.

Scheda Film