Se mi vuoi bene, Fausto Brizzi si fa in tre

A pochi mesi dall'uscita di Modalità aereo, realizzato anch'esso con Eliseo Cinema di Luca Barbareschi, Fausto Brizzi torna dietro la macchina da presa per dirigere una nuova commedia corale, Se mi vuoi bene, con il solito, nutrito cast di eccellenze italiane: Claudio Bisio, Sergio Rubini, Flavio Insinna, Lucia Ocone, Maria Amelia Monti e Gianmarco Tognazzi, al cui fianco recitano anche Dino Abbrescia e Susy Laude, di nuovo in coppia dopo Appena un minuto di Francesco Mandelli, Elena Santarelli, Luca Carboni, Lorenza Cacciatore, Valeria Fabrizi, Laura Magni, Cochi Ponzoni e Memo Remigi.

Dopo anni di successi e di risate, per il regista era giunto il momento di realizzare il suo sogno nel cassetto, ovvero una storia che facesse al contempo ridere e commuovere, tratta per altro dal suo omonimo libro: per testimonianza diretta, possiamo senz'altro dire che è riuscito nel suo intento. Semplicemente perché la vicenda narrata, come tutte quelle dal sapore dolce-amaro, va dritta al cuore raccontando personaggi attuali, sensibili, nevrotici, imbranati, disillusi. In una parola, veri.

Se mi vuoi bene racconta infatti la storia di Diego, avvocato in crisi, divorziato, padre di una figlia in carriera, figlio di un appassionato di tennis e di una amante dei gatti, fratello di un fallito che vorrebbe diventare pittore di grido ma rasenta il ridicolo, ex marito di una donna che si innervosisce non appena se lo trova davanti, amico di una coppia in lite perenne poiché lei è vegana e lui onnivoro – non sfugge il richiamo all'altro libro di Brizzi, Ho sposato una vegana – e di una donna in cerca da sempre, ma senza successo, della sua anima gemella.

E' talmente depresso e conscio di aver perso l'affetto di amici e familiari, da lasciare il lavoro e meditare il suicidio ma un bel giorno, nella splendida cornice di Torino, dove è ambientata la vicenda, scova un piccolo negozio la cui insegna recita semplicemente “Chiacchiere”: è gestito da un signore, Massimiliano, che sprizza saggezza e serenità da tutti i pori e non vende nulla. Il titolare sforna infatti ottime lingue di gatto e possiede un barattolo di vetro in cui racimola le offerte libere dei suoi clienti, i quali trascorrono le giornate chiacchierando, appunto, giocando a biliardino o a scacchi e leggendo libri su antiquate ma comode poltrone.

E proprio grazie a Massimiliano e al suo fedele e imbranatissimo amico Edoardo, aspirante attore squattrinato, Diego capisce come recuperare i rapporti con le persone che gli stanno più a cuore. Semplicemente facendo loro del bene. Ma non tutto è facile come sembra e i guai potrebbero essere dietro l'angolo.

Claudio Bisio apre il film parlando direttamente allo spettatore e coinvolgendolo, fin dalla prima inquadratura, nei meandri non solo della sua vicenda personale ma anche dei suoi pensieri più reconditi: a poco a poco, mediante la sua voce narrante, impariamo a conoscere i personaggi, ognuno esaminato nella sua interezza, per poi entrare finalmente in medias res, con l'incontro tra il protagonista e il misterioso proprietario del negozio.

Se mi vuoi bene si unisce alla schiera di commedie brillanti, attuali, divertenti e con quel pizzico di nostalgia di fondo che Brizzi ci ha abituati a vedere. Se in modalità aereo c'era Sabrina Salerno, qui ci sono i brani di Edoardo Bennato e Luca Carboni, mentre Notte prima degli esami e Forever Young erano stati un elogio degli anni '80.

Con il suo ultimo lavoro Brizzi si è diviso in tre: autore, sceneggiatore e regista. Ha raccolto al suo fianco alcuni tra i volti più noti e amati del nostro cinema, gli ha affidato ruoli che ognuno di noi potrebbe riconoscere nella propria cerchia di familiari e amici – a questo proposito, il personaggio interpretato da Rubini è sicuramente il più commovente, uno di quelli che a tutti piacerebbe incontrare una volta nella vita – ed ha amalgamato il tutto in maniera sobria e piacevole. Rubini, come detto, è il personaggio che suscita commozione, Lucia Ocone è la spassosa per eccellenza e tutti gli altri, ognuno con le sue peculiarità, riflettono i tanti pregi e difetti dell'essere umano contemporaneo, diviso tra rancore, paura, frettolosità, desiderio. Il livello non è quello di Notte prima degli esami, che all'apoca si era aggiudicato numerosi premi, ma Se mi vuoi bene è la classica commedia che unisce in maniera arguta e briosa intrattenimento e riflessione, che parla di uno dei mali del momento, ovvero la depressione, e che affronta, seppure in maniera frettolosa, il tema delle persone workaholic, che lavorano di continuo, annullandosi e annientando la propria vita sociale ed i propri affetti.

E' un film che parla anche e soprattutto di amicizia perché proprio gli amici, come ha detto il regista, sono stati molto importanti per lui nel corso degli ultimi due anni. Tra questi, il primo è senz'altro lo stesso Bisio, da Brizzi definito “il vero promoter del film” che, una volta letto il suo libro, si è autocandidato come protagonista.

Un film terapeutico, di quelli dalla cui visione si esce più spensierati.