TENETevi forte… si parte

Il nuovo film di Nolan è un po’ come il secondo Batman, sarebbe potuto essere un solido thriller e basta, ma come quello aveva i suoi supereroi, questo ha il quid in più che lo fa essere tutt’altro.

Dobbiamo quindi porci una domanda: Nolan è il nuovo Hitchcock? O meglio un maestro del giallo che trova la essenza nel tempo piuttosto che nel crimine?
Difficile dirlo, a iniziare con il rapporto con le donne che per Nolan sembrano essere essenzialmente dei seducenti motivatori, con anche delle azioni significative, ma sempre piuttosto asessuate, la loro è più una presenza affascinante.

Come per tutti i film in cui c’è in gioco il “tempo” inteso come forza manipolabile, il paradosso, o se vogliamo il gioco di prestigio inspiegabile, è sempre dietro l’angolo, ma il cineasta inglese si sa è uno “preciso” e dai tempi della trottola non lascia nulla al caso e non si fa prendere in castagna, piuttosto sarai tu, semplice spettatore, a doverti rivedere le due ore e mezzo di film, per cogliere quello che scioccamente non avevi capito da subito. Sempliciotto!

Nolan parte subito forte con un saggio riepilogativo della sua “arte”. In 10 minuti di assalto in un teatro butta li tutto quello che ha fatto in anni. Esplosioni, esfiltrazioni, colpi di scena e un po’ di magia in modo che sia tutto chiaro fin da subito.
Ecco il film di Nolan è maestoso, girato con una perizia che hanno in pochi, recitato magistralmente, ma allo stesso tempo complesso e richiede allo spettatore un grandissimo sforzo d’attenzione, oppure di fede.

Tenet il palindromo, come la sua natura, può essere visto cercando di seguire ogni curva temporale per catturare l’attimo viaggiando a ritroso, oppure placidamente, lasciandosi trasportare dalla corrente del tempo e dell’azione per vedere semplicemente dove finirà.
Perché stringendo, asciugando e riducendo all’ossa è una storia di amore e amicizia… con russi e bombe