The Disaster Artist. Il Cinema come non l’avete mai visto, al cinema.

Il Cinema come non l’avete mai visto, al cinema, potrebbe essere lo slogan perfetto per questo film che racconta la storia – vera – della realizzazione nel 2003 di The Room, etichettato come uno dei film più brutti di sempre. A scriverlo, dirigerlo, interpretarlo e produrlo fu Tommy Wiseau – si dice nato a Poznan nel 1955 – trasferitosi negli Usa non si sa quando, dalla ricchezza illimitata di cui non si conosce la provenienza, allievo di una scuola di recitazione di San Francisco dove incontrerà Greg Sestero, del quale diverrà amico e con il quale si trasferirà a Los Angeles per dare luogo alla sua impresa cinematografica.

A realizzare il film sul film più brutto film del mondo è James Franco, che quasi a voler emulare Wiseau, lo produce e ne interpreta il protagonista assieme al fratello Dave che veste invece i panni di Greg Sestero (che collabora alla sceneggiatura). Franco, come da lui stesso affermato, vede, come tanti suoi coetanei, il film The Room quando era oramai diventato un cult (per la sua rara bruttezza). Ed è proprio il nesso dicotomico tra un’opera pima flop e poi icona cult che Franco mette particolarmente in luce. Ne è un esempio la scena finale quando all’anteprima quello che doveva essere un film drammatico scatena invece irresistibili risate tra il pubblico. Commedia e dramma si fondono in un turbinio di sentimenti sul cui sfondo, in controluce, si erge la figura comico drammatica di Wiseau, che ispira la stessa malinconica tristezza di un clown davanti allo specchio. Tutto il film si dipana in questo gioco di contrasti. Dramma e commedia, ma anche genio e stoltezza, ingenuità  e scaltrezza, amicizia e morboso attaccamento. In Wiseau, si muove tutto questo, è il risultato è una figura drammatica di profondo spessore che ispira rabbia e pietà allo stesso tempo.

Ma il film non è solo una riflessione sul confronto/scontro artista /uomo, è anche un divertente calembour cinematografico, dove il cinema stesso si prende in giro da solo. Ne sono testimonianza i diversi camei presenti (Sharon Stone, Melanie Griffith, Bryan Cranston) e le impietose descrizioni delle varie maestranze che girano intorno alla produzione di un film.

Il film, girato con immagini molto sgranate e quasi completamente privo di colonna sonora originale (quasi un effetto documentario) sostenuto dall’ottima prova degli attori (c’è niente di più difficile che interpretare un attore che recita male?) si conclude con il confronto tra le immagini del film “vero” e quelle riprodotte per questo film. La difficoltà di distinguere l’originale dalla copia è un’ulteriore elemento della bontà di The Disaster Artist, che vi divertirà e vi commuoverà.