The Hollars

Un film che scalda il cuore, tra i migliori presentati all'undicesima Festa del Cinema di Roma. E se negli Stati Uniti ha avuto un successo modesto, ci auguriamo che qui in Italia incontri il consenso che merita.

Presentato al Sundance Film Festival, The Hollars di e con John Krasinski regala risate e commozione, in un perfetto mix di dramma e commedia. Con attori del calibro di Richard Jenkins, Margo Martindale, Sharlto Copley e Anna Kendrick, The Hollars è un film autentico, in cui personaggi altrettanto veri e attuali, vengono perfettamente inseriti nella più tipica provincia americana, in questo caso quella del Mississippi, in cui è stato girato, offrendo uno scorcio di vita reale, quella in cui una famiglia si riunisce e mette in tavola insicurezze, paure, rancori e dolori.

E' il caso di John, autore di graphic novel, fidanzato con Becca - Anna Kendrick -, in procinto di avere un bambino e spaventato dalla nuova vita che lo aspetta; o di suo fratello Ron, separato e ossessionato dalla ex moglie tanto da spiarla giornalmente col binocolo. Ed è il caso di Don, il loro papà, la cui azienda è a un passo dalla bancarotta e la cui moglie viene ricoverata per un tumore al cervello che deve essere operato con urgenza. Interrogativi irrisolti, vecchi risentimenti, antiche gelosie. Tutti insieme, tra la casa che li ha visti crescere e la stanza in cui è ricoverata la madre, Sally – una strabiliante Margo Martindale -, affrontano i propri scheletri nell'armadio, compiendo ognuno un percorso personale alla ricerca di sé e delle proprie priorità, finendo per ritrovare la giusta consapevolezza.
Dalla caotica New York, John si trova catapultato nella provincia dove ha abitato a lungo e lo scontro tra le due realtà è la principale fonte di spasso.

Se Ron – Sharlto Copley – è protagonista di una serie di esilaranti sequenze in cui è alle prese con il rivale in amore, niente meno che un reverendo, i genitori di John sono invece i portavoce della tenerezza che pervade il film dall'inizio alla fine, quella che accomuna due coniugi sposati da oltre trent'anni e che si espande fino ad abbracciare anche i loro figli e le rispettive famiglie. La perfetta mescolanza di risate e commozione è la caratteristica che rende The Hollars così genuino e toccante perché rispecchia la vita stessa, fatta di alti e bassi, di gioie e dolori.

Tra sequenze struggenti - in primis quella in cui John taglia i capelli alla mamma in vista dell'intervento per poi fuggire con lei e portarla a fare un'ultima cena degna di questo nome – ed altre assai spassose, il film incede verso un finale forse intuibile ma certamente poetico e con una serie di colpi di scena davvero graziosi.

Accompagnato da brani country dal sapore nostalgico, The Hollars, tramite la figura del padre che Richard Jenkins interpreta da grandissimo attore quale è, pone una riflessione davvero interessante e sintomo di un'epoca funesta come quella che stiamo vivendo: “E' terribile capire alla mia età quello che avrei dovuto fare”.

Il secondo lungometraggio di Krasinski, fluido e accattivante, mette in primo piano una famiglia sgangherata e tra momenti strappalacrime ed un pizzico di ironia, la rende universale. Si perdona quel poco di inverosimiglianza perché è un film che con arguzia e un po' di sano romanticismo, regala un'ora e mezza di piacevole distrazione. Ben scritto – da James C. Strouse – e ben confezionato, The Hollars è un vero gioiellino costituito da personaggi finemente caratterizzati e dialoghi brillanti che trasportano lo spettatore nei meandri della placida cittadina di provincia in cui si svolge la vicenda.

Ci auguriamo lo vedano in molti perché infonde benessere e speranza e perché, se sui titoli di coda sei ancora lì che, con il sorriso sulle labbra come quello che ritrova il protagonista, ti asciughi le lacrime, vuol dire che è riuscito nell'intento di commuovere e trasmettere qualcosa di positivo.