The King: l'Enrico V di Chalamet è tra le migliori proposte di Venezia 76
Tra le opere presentate fuori concorso alla 76esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, The King di David Michôd è senza dubbio una delle più emozionanti e d'impatto. Basterebbero anche solo le interpretazioni di ogni singolo componente del cast, su cui svettano in maniera prepotente Timothée Chalamet e Joel Edgerton, a dare un minimo di idea: viscerali, sporchi, determinati, i protagonisti che si avvicendano sullo schermo possiedono una prestanza ed una consistenza reali, che avvincono lo spettatore in una rete fatta di intrighi, inganni e passioni, impossibile da fuggire.
Il fango della battaglia finale non è altro che un elemento di chiusa atteso e necessario per arrivare a quella catarsi presente nelle grandi opere. Ma per arrivare sin lì, si deve compiere un percorso costellato di tappe fondamentali, che rappresenta poi il vero nucleo della storia: da ragazzo spensierato e bontempone, qualità che si addicono alla sua età, Henry si ritrova suo malgrado costretto a vestire un ruolo a lui completamente avulso, quello del monarca nel bel mezzo di una guerra. La trasformazione del giovane in uomo è impressionante, del primo non resta nulla, se non forse la profonda bontà d'animo e la fiducia che ripone in coloro che considera amici, smussate comunque dall'urgenza delle situazioni che richiedono un polso fermo e, talvolta, un cinismo così accentuato da sfociare in crudeltà.
L'Henry dell'inizio scompare, sebbene una piccola scintilla brilli sempre nel suo sguardo, soprattutto nei momenti di maggiore intimità, lasciando il posto al re del titolo, un vero e proprio leader in grado di guidare tanto un esercito quanto un popolo, verso un obiettivo comune. Ed è soprattutto da tale punto di vista che si può ammirare lo splendido lavoro di scrittura (a quattro mani, dello stesso regista insieme ad Edgerton), grazie al quale si viene magicamente condotti dentro un mondo altro, seguendo le imprese di uomini che hanno fatto la Storia. La caratterizzazione di ciascun personaggio, in primis di Henry, permette di immedesimarsi e allo stesso tempo di partecipare alle vicende e percepirne ogni più piccola sfumatura sensoriale. A ciò si aggiunga la portata emotiva dovuta alle musiche di Nicholas Britell ed il "gioco" è fatto.
The King è un'opera che colpisce, vuoi per l'ottima fattura in cui si presenta, vuoi per l'intramontabile tragedia a cui si ispira (l'Enrico V di William Shakespeare), vuoi infine per i nomi in cartellone, sebbene non si dimostri solo un colpo di fulmine passeggero, quanto piuttosto un progetto capace di fermentare ed emozionare a lungo dopo il termine della visione.
Prodotto, tra le altre, dalla Plan B di Brad Pitt, il film sarà disponibile sulla piattaforma Netflix dall'1 novembre 2019.