Un'Avventura: l'omaggio a Battisti-Mogol in versione musical con un travolgente Michele Riondino

Uscito nelle sale italiane il giorno di San Valentino, Un'avventura è la storia d'amore tra Matteo (Michele Riondino), aspirante musicista che si mantiene con il mestiere di meccanico in un piccolo paesino della Puglia, e Francesca (Laura Chiatti), in partenza per un viaggio alla ricerca di se stessa.

Definito come un omaggio agli autori delle canzoni Mogol-Battisti, il film sembra rientrare pienamente in questa nuova spinta dell'attuale cinema italiano, nella quale ci si cimenta con generi ben specifici, si rischia e (talvolta) si riesce nell'intento - da vedere, in tal proposito, Il Primo Re di Matteo Rovere. Marco Danieli firma la regia di un'opera tanto azzardata quanto godibile, a patto che si rinunci a qualsiasi tipo di pregiudizio o di intento ipercritico, per lasciarsi invece guidare dalla musica e dall'energia che da quelle note si sprigiona.

Alla sua seconda collaborazione con Riondino (dopo il meritevole La ragazza del mondo), il regista originario di Tivoli mostra tutta la sua bravura nello scegliere come integrare canto, ballo e recitazione, appoggiandosi saldamente sul suo brillante protagonista che guida un cast variegato e compatto.

L'incredibile lavoro di Luca Tommassimi alle coreografie è evidente ed imprescindibile: tra i pezzi più d'impatto si annoverano senza dubbio il tip tap sotto la pioggia, in puro stile Ginger Rogers e Fred Astaire, il tango sulle note di Non è Francesca, vicino stilisticamente al Chicago di Rob Marshall, e lo spettacolare "scontro" tra Matteo e Francesca come in un vero e proprio cabaret. I riferimenti immediati non si fermano chiaramente qui, La La Land e soprattutto Across the Universe di Julie Taymor sono i primi titoli che vengono in mente durante la visione, ma va comunque tenuto conto dell'identità stessa della pellicola: Un'Avventura è un musical in piena regola, concentrato non tanto sulla storia che mostra pochi ma preziosissimi sprazzi di originalità, quanto sui numeri musicali, sulla passione e la potenza che le canzoni di Mogol e Battisti hanno da sempre esercitato nell'animo di chi le ascolta e le ama.

Gli anni Settanta rivivono sullo schermo, superandone spesso i confini, grazie allo splendido lavoro fatto sui costumi, e quando si arriva agli Ottanta emerge lo spaccato preciso di un'Italia in pieno clima di rivoluzioni e cambiamenti. L'emancipazione della donna, il maschilismo, il divorzio, le spinte lavorative, il tradimento, le crisi di coscienza, sono solo alcuni dei temi trattati dalla pellicola, in maniera semplice, forse superficiale, ma che hanno comunque un valore intrinseco all'interno di essa e che lo avvicinano anche, in alcuni momenti, al cinema mucciniano.

Considerati infine la fotografia di Ferran Paredes Rubio e lo stile di Danieli, che sta letteralmente addosso ai suoi protagonisti, ai loro sguardi e alle espressioni, rendendoli simili a degli esseri magici e divini, Un'Avventura è un prodotto di intrattenimento, attraversato da spunti di riflessione ben espressi da una serie di battute esatte ("La gentilezza non va più di moda", "Mi sembra di aver finito i sogni... Sono un pavido?", "Le canzoni d'amore sono le uniche che non invecchiano mai") e capace di lasciare una scia di reale euforia.