Vedete, sono uno di voi: il poetico omaggio di Olmi al Cardinal Martini

Il Cardinale Carlo Maria Martini, Arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002, oltre ad essere stato un grande teologo, fu anche l'uomo del dialogo tra differenti religioni, tanto da venire soprannominato "il Cardinale del dialogo”. Nato nel 1927 e venuto a mancare nel 2012, Martini fu amato e riconosciuto come punto di riferimento da credenti e non. Rendendo omaggio a questa importante figura, Ermanno Olmi realizza un’opera intensa e poetica: un toccante lavoro che, attraverso la vita del Cardinale, racconta l’Italia di ieri e di oggi.

Tra il requiem di Verdi, le note malinconiche della tromba di Paolo Fresu, le immagini di repertorio tratte dall'archivio storico dell’Istituto Luce e da quello Pontificio, e spezzoni di film dello stesso Olmi, la voce fuori campo del regista che scandisce le parole di Martini trascina lo spettatore in un viaggio all’interno dei drammatici eventi che colpirono il nostro Paese, e come questi vennero vissuti dall’Arcivescovo di Milano. Vedete, sono uno di voi ripercorre quindi le vicende umane e spirituali di Martini, che si trovò a dover dare un senso allo smarrimento e all’inquietudine di tanti italiani durante quei periodi oscuri: il terrorismo degli anni di piombo, la corruzione scoperchiata da Tangentopoli, la piaga della droga, la crisi del lavoro.

Dalla spoglia stanza al terzo piano dell’Alosianum di Gallarate, residenza dei Gesuiti in cui Martini morì, il cineasta de L’albero degli zoccoli cammina a ritroso nella vita sia esteriore che interiore del Cardinale: gli spensierati anni della sua infanzia a Torino - il padre era un famoso ingegnere edile e la madre una donna dotata di enorme devozione spirituale -, le vacanze estive nella splendida villa di Orbassano, gli studi all’Istituto Sociale dei Gesuiti, la sua crescente vocazione religiosa fino alla decisione d’indossare l’abito talare. Ma lo splendido documentario va ben oltre questi importanti momenti, Olmi si sofferma infatti sui pensieri progressisti di Martini, primo tra gli appartenenti al Clero a battezzare in carcere i gemelli Nicola e Fiorenza, nati dietro le sbarre dall’amore tra due terroristi. Per ogni ingiustizia o tragedia, l’Arcivescovo ha sempre cercato una risposta nella Bibbia, diventando un seminatore di speranza e un convinto sostenitore dell’amore degli uni verso gli altri. La delicatezza con cui Olmi tratteggia questa immensa figura del Novecento, che chiamò a sé gli atei in Duomo per instaurare un dialogo di reciproca comprensione, è così evidente agli occhi degli spettatori che non rimanerne affascinati sarà per loro pressoché impossibile.

Alcune immagini profondamente scioccanti, quali il corpo esanime di un bambino, il volto di Benito Mussolini colpito a calci quando era già stato giustiziato, il cadavere di Aldo Moro ritrovato in quell'agghiacciante posizione, l’esecuzione di Walter Tobagi, fanno da sfondo alle umanissime azioni di Martini, che andò tra la gente non per condannarla per i peccati commessi, ma per cercare di capirla e sostenerla. Prodotto dall’Istituto Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Cinema, diretto da Olmi e da lui stesso scritto insieme a Marco Garzonio, giornalista del Corriere della Sera molto vicino al Cardinal Martini, Vedete, sono uno di voi merita di essere visto: guardandolo, si comprenderà - come il regista lombardo insegna - che la grandezza di un uomo non si giudica dall’abito che porta, ma dalle azioni che compie.