Zoolander 2

Ci sono voluti ben 15 anni per rivedere sul grande schermo la magnetica espressione “Magnum” e l’irresistibile “Blue Steel”, ne è valsa la pena aspettare così a lungo? Decisamente sì! Gli stupidi, vacui e superficiali modelli delle passerelle sono riapparsi più glitterati e fashion che mai… di chi stiamo parlando? Ma di Derek Zoolander e del biondo Hansel, ovviamente!

Nel 2001 li avevamo lasciati a godersi il "Centro Derek Zoolander per i Bambini Che Non Sanno Leggere Bene e Che Vogliono Imparare A Fare Anche Tante Altre Cose Buone", mentre il cattivissimo Mugatu - indiscusso re della moda - dopo aver tentato di uccidere niente di meno che un famoso ministro, era finito in un carcere di massima sicurezza. Ben Stiller, in Zoolander 2, torna a mostrare le illogiche imprese dei due top model, ossessionati da se stessi e dal culto della bellezza evergreen, alle prese con un complicato caso investigativo.

Con buona pace dei cugini milanesi, la location scelta dal regista per rappresentare il mondo del glamour è Roma, e proprio tra i suoi vicoli assistiamo a una prima scena, interpretata dalla pop star canadese Justin Bibier, degna di Jason Bourne: ma come? Zoolander 2 si trasforma in film d’azione? Tranquilli, perché con poche e geniali inquadrature ci si ritrova immediatamente sul fertile terreno dell’idiozia allo stato puro. Già, l’idiozia, ma si può fare una commedia come questa senza che divenga sinonimo di superficialità, frivolezza, noiosi cliché ed ebetismo ai massimi livelli? /Sì/Certo/Eccome! No, non sono impazzita, gli slash in Zoolander 2 avranno finalmente il valore che meritano: vedere per credere!

A Ben Stiller, però, riesce perfino una nuova impresa: dimostrare che, a volte, i sequel possono reggere il confronto con i loro predecessori. Nel suo ultimo lavoro infatti si ride tanto, anzi tantissimo, e non solo perché l’umorismo demenziale tocca altezze da brivido, ma anche per la sempre fluida e accattivante narrazione. L’intera struttura filmica non è suddivisa in semplici gag comiche, ma è un continuum di situazioni paradossali senza soluzione di continuità: 102 minuti di divertente quanto assurdo intrattenimento.

Come nell’antecedente Zoolander, anche in quest’opera l’apoteosi della comicità sta nella totale ingenuità e nello sfrenato egocentrismo dei due personaggi principali. Se poi a tutto ciò si sommano la follia di Mugatu, il luccicante e ambiguo entourage modaiolo, la prosperosa bellezza dell’ispettrice di polizia – costretta ad abbandonare le sfilate proprio perché troppo formosa – e, dulcis in fundo, l’autoironia di veri guru della moda, del cinema e della musica, la tavola è imbandita per un banchetto davvero succulento! Comunque, oltre all’eccentricità dei costumi e agli ambienti dal design in bilico tra fantasia e realtà, l’elemento che più colpisce in Zoolader 2 è la grande cura con cui Stiller ha diretto il film: cosa rara per una commedia il cui unico scopo è quello di far divertire il pubblico.

Owen Wilson, Ben Stiller, Will Ferrel, Penelope Cruz e Kristen Wiig, accompagnati da camei di Valentino, Marc Jacobs, Tommy Hilfiger, Benedict Cumberbatch, Susan Sarandon e Sting, sono tutti degni interpreti di una fantastica e ridanciana messa in scena. Un consiglio, però, è d’obbligo: se non amate il genere del non-sense e dello humor stra-demenziale questo non è film per voi, meglio rispolveriate il vhs di La Corazzata Potemkin… e poi a letto!