26 Aprile 2017    10:15

alberto

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Tra i litigi di Jason Statham e The Rock, gli isterismi della "Furiosa" Charlize Theron e le auto-zombi che si sfracellano e cadono a mò di pioggia dai palazzi, l'ottavo capitolo di questa longeva saga partita nel 2001 si fa apprezzare, e nonostante la durata che oltrepassa il confine delle due ore, non annoia e offre un divertimento e un intrattenimento non originale ma comunque studiato per meravigliare lo spettatore, attraverso esagerazioni ai limiti della fisica che fanno l'occhiolino più agli 007 che al vero spirito "clandestino" della serie. Una (quasi) normale, classica gara tra bolidi la vediamo solo all'inizio, durante la luna di miele a Cuba del protagonista Dominic Toretto e della sua metà Letty (Michelle Rodriguez). Dopo questa ben fatta sequenza introduttiva, con una vittoria "alla rovescia", il fuorilegge incontrerà Cipher, una terrorista hi-tech più potente di Anonymous, che sfrutterà i suoi sentimenti per i suoi scopi apocalittici. L'esasperazione, si sa, non è sempre un aspetto positivo, ma, come ha scritto il curatore di Dylan Dog, Roberto Recchioni, la saga ha il pregio di non essere un'operazione a tavolino, un progetto già disegnato, ma un brand che si è evoluto sia dalla parte della trama e dei personaggi, da semplici fuorilegge a super-umani, sia da quella dello spirito,ma soprattutto del rapporto che ha instaurato coi propri fan. Chiamatelo film ignorante o tamarro, ma riesce comunque a raggiungere il proprio obiettivo fracassone e senza grandi messaggi o contenuti di spessore, se non l'ironia e lo spettacolo, girato anche a New York e nel Circolo Polare Artico, dove avviene la scena delle vetture rincorse tra i ghiacci da un sottomarino russo, già (s)cult. E poi non ci sono solo esplosioni, inseguimenti e mazzate: il "mercenario" Statham e il ggg Dwayne Johnson, oltre a regalare buone scene action corpo a corpo, offrono momenti davvero spassosi, insultandosi a vicenda per gli avvenimenti passati. La Theron è anche qui molto calata nel personaggio, senza scrupoli e sentimenti, caratterizzando una villain degna di nota. Vin Diesel non è sempre insespressivo come dicono: si lascia andare a qualche scatto d'ira ed è in grado di trasmettere l'alone di mistero proveniente dal suo strano comportamento. Tra gli attori sono simpatici anche i cantanti Tirese Gibson e Ludacris, e troviamo in ruoli minori Helen Mirren, Luke Evans, il figlio d'arte Scott Eastwood e il carismatico Kurt Russell. Consona la colonna sonora ricca di singoli pop e rap. La cabina di regia invece, dopo James Wan ("L'Evocazione", "Saw"), è affidata a F. Gary Gray ("Straight Outta Compton", "The Italian job"), che fa il suo lavoro senza particolari trovate. Nel complesso un altro costosissimo blockbuster, tra Lamborghini e Ferrari, che garantisce lo spettacolo e che ha già un record d'esordio al botteghino, tale da superare quello de "Il Risveglio della forza". Previsti per ora altri due capitoli.