3 Ottobre 2018    16:27

flyanto1

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“Blackkklansman”, l’ultimo film del regista Spike Lee , è ambientato negli anni ’70 e racconta di un poliziotto detective di colore che, in un’epoca di forti tensioni razziali, decide di smascherare ed arrestare molteplici esponenti tra la popolazione bianca, appartenenti al movimento del Ku Klux Klan.  A tal fine l’uomo reputa quanto mai necessario infiltrarsi di persona proprio all’interno di questo chiuso e segreto gruppo di individui intolleranti ma poichè a causa del proprio colore della pelle ciò gli è ovviamente impossibile, decide di introdurre al suo posto il collega di pelle bianca e di religione ebraica e ricavare tramite lui le necessarie informazioni. Il piano sembra funzionare bene sin dall’inizio sebbene, col passare dei giorni, esso si riveli altamente pericoloso per tutti….

Con questa pellicola Spike Lee affronta, come sempre, delle tematiche altamente scottanti riguardanti le problematiche che coinvolgono la popolazione bianca e quella nera: ciò che egli qui presenta ed asserisce è principalmente l’intolleranza razziale che vige sempre e nei confronti di tutte le razze o confessioni non solo in quella strettamente legata alla popolazione nera. Senza raggiungere le efferatezze dei movimenti, quali, appunto, quello del Ku Klux Klan, ciò che Lee dimostra, soprattutto alla fine del film, è come l’intolleranza tra gli uomini regni sovrana e come sia sempre esistita in tutte le epoche, scatenando violenza, inutili morti od atti vandalici e, pertanto, distruzione totale, non solo materiale, di ogni valore e principio umano.

La pellicola è ben girata (del resto, Spike Lee, è un maestro del genere) ed ha un ritmo serrato che rende la vicenda avvincente ed intrigante. In aggiunta, non manca una certa dose di ironia che stempera notevolmente la dolorosa problematica dell’intolleranza rendendo il film piacevole ed affatto pesante nel suo contenuto, seppure come spunto di riflessione per lo spettatore.

In conclusione la denuncia, già sempre avanzata e fortemente combattuta  in precedenza da Lee, è sempre la solita e pertanto non vi è nulla di nuovo da rilevare, ma la pellicola presenta una storia in sé singolare ed al tal punto divertente da rasentare l’assurdo ed il paradossale facendo proprio in ciò  risiedere il suo valore.

Sicuramente consigliabile.