5 Gennaio 2018    18:11

flyanto1

0,0   (su 0 voti)

Accedi per votare!


"Come un Gatto in Tangenziale" , l' ultimo film con Antonio Albanese e Paola Cortellesi, è una commedia in cui si ironizza sulle differenze sociali e soprattutto sui falsi propositi ed ideologie (a parole) di abbatterli.
I suddetti protagonisti sono due genitori all'opposto, socialmente e culturalmente parlando, i quali, loro malgrado, entrano in contatto a causa della relazione sentimentale tra i loro due rispettivi figli adolescenti. La figlia dell'uomo, un esponente di un movimento sorto a favore dell'abbattimento delle differenze sociali ed appartenente alla ricca borghesia romana, si è innamorata di un ragazzino della più degradata delle borgate laziali che ha il padre in galera, la madre cameriera saltuaria presso una casa di riposo e due zie ladre e nullafacenti. Pur non contenti, dunque, di questa frequentazione, i due genitori in questione cercano di non ostacolare del tutto i propri figlioli adolescenti ma, nel corso delle giornate trascorse insieme, si renderanno sempre più conto che le differenze sono incolmabili nonostante la loro buona volontà a, se non eliminarle, ridurle. Così, quando il padre del ragazzo esce di galera e la madre della ragazzina, intellettuale e snob, si incontrano, la situazione ovviamente precipita.....
A parte il finale, forse, poco probabile dal punto di vista realistico, questa commedia diretta dal regista Riccardo Milani risulta perfettamente girata, interpretata e con una storia divertente ed intelligentemente ironica. Perfettamente scandita e, pertanto, con una tempistica perfetta nel suo svolgersi, essa è sostenuta da dialoghi brillanti arricchiti da un vocabolario ricco e variegato e molto 'particolare', e da battute all'insegna di un'acuta arguzia. Tutti gli attori sono all'altezza dei loro ruoli e senza alcun dubbio Paola Cortellesi (qui in veste anche di sceneggiatrice) spicca su tutti anche dal punto di vista estetico del trucco e dell'abbigliamento.
Insomma, sicuramente consigliabile come divertissment ma anche per riflettere in generale su certi atteggiamenti ipocriti, od anche sinceri, ma, comunque, inattuabili al diretto scontro con la realtà.