Transfert (2017)

25 Febbraio 2018    08:56

NEdra

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Stefano è un giovane psicoterapeuta (Alberto Mica) di trentatré anni, intelligente, ambizioso ma pure inesperto, seppure motivato da un’incrollabile fiducia nella pratica terapeutica. Dovrà presto confrontarsi con pazienti dalle problematicità uniche, che daranno vita ad un turbinio ben assortito di intrighi, psicologici e colpi di scena.

“Transfert” è un thriller psicologico, nella più precisa accezione del termine.

Ciò che stupisce di Transfert, sono le molteplici maniere in cui viene impiegato il contesto terapeutico all’interno del film. Le sedute vengono utilizzate per creare il “setting” della trama, per darci informazioni vitali sui personaggi, che a volte fungono da “indizi”, per spingere la trama su risvolti spesso geniali. Merito di una sceneggiatura, diretta audacemente, di un cast di attori particolarmente convincenti (Alberto Mica, Clio Scira Sacca’, Paola Roccuzzo, Saro Pizzuto, Enrico Sortino, Luisa Ippodrino, Rossella Cardaci, Massimiliano Russo, Viviana Militello). Ben scritto e ben recitato ad esempio risulta esser il problematico rapporto fra le sorelle Chiara e Letizia, come quello fra il terapeuta e il suo supervisore.

Quando si guarda un thriller non lo si dovrebbe  giudicare solo in base al colpo di scena finale, all'ultimo "svelamento", ma come il film ci conduce fino quale punto; "Transfert" lo fa sorpendentemente bene.

Guardando "Transfert" non si ha l’impressione di essere di fronte ad un film italiano, diretto da un regista italiano. Sembra essere un prodotto appartenete ad un'altra cultura, ad un altra grammatica, americana, straniera.

“Transfert” ha già fatto incetta di premi e riconoscimenti in festival nazionali ed internazionali, se avete avuto l’opportunità di vederlo non dovreste esserne sorpresi.