ADDIO A MICHAEL CIMINO, regista dell’indimenticabile “Il Cacciatore”

Il regista statunitense è morto sabato 2 Luglio all’età di 77 anni nella sua casa di Los Angeles. Negli ultimi decenni, a quanto pare, soltanto in Europa è stata ricordata la grandezza di {persona|michael-cimino|Michael Cimino}. Nel 2012 al Festival di Venezia gli venne conferito il Premio Persol, e contemporaneamente fu proiettata la versione integrale de I Cancelli del Cielo, mentre nel 2015 il Festival di Locarno gli assegnò il Pardo d’Onore per la sua carriera. Non ci stupisce, dunque, che ad annunciare la sua morte sia stato un europeo, Thierry Fremaux, il direttore del Festival di Cannes, che su twitter scrive: “Michael Cimino è morto, in pace, circondato dalla sua famiglia e da queste due donne che lo amavano”.

Michael Cimino nasce a New York da una famiglia borghese di origini italiane, presumibilmente il 3 febbraio 1939 (molte cose nella sua vita erano un mistero, e lui stesso è da considerarsi il  responsabile di tale ambiguità). Dopo essersi laureato in Arti Grafiche alla Michigan State University, nel 1962 si arruola per sei mesi nell'esercito prima di iniziare a realizzare per la televisione numerosi documentari e spot pubblicitari. Attratto dal mondo cinematografico studia all'Actors Studio nel corso di recitazione di John Lehne, insegnante di Al Pacino, Dustin Hoffman e Meryl Streep. Negli anni Settanta Cimino comincia a scrivere sceneggiature per Clint Eastwood, dirigendolo nel 1974 in Una Calibro 20 per lo Specialista, una storia agrodolce dove si raccontano le gesta di una banda di rapinatori di banche. Il film ottenne un discreto risultato sia ai botteghini che da parte della critica, questo relativo successo permise a Cimino di radunare un cast stellare, tra cui Robert De Niro, Christopher Walken, John Cazale e Meryl Streep, e creare nel 1978 il suo indiscusso capolavoro, Il Cacciatore. Questo amaro e imperdibile lungometraggio, che mostra le conseguenze della guerra del Vietnam in tre sopravvissuti, ha guadagnato ben cinque premi Oscar nel 1979, tra cui miglior film e miglior regia.

Ma, se la sua ascesa all’Olimpo hollywoodiano fu così veloce, altrettanto lo fu la sua caduta. Nel 1980, infatti, il produttore della United Artist gli diede carta bianca per la sua terza opera, I Cancelli del Cielo, che narra le vicende di due amici, figli della classe dirigente e laureati ad Harvard, finiti nel bel mezzo di una lotta tra contadini e proprietari terrieri. Il film, oltre a vincere il premio per il peggior regista negli ironici Razzie Awards 1981, fu un flop di pubblico e critica, portando al fallimento la Casa di produzione americana.

Dopo la debacle de I cancelli del cielo, Cimino dirigerà altri cinque film, senza, però, mai eguagliare il trionfo de Il Cacciatore: L'Anno del Dragone del 1985, Il Siciliano del 1987, Ore Disperate del 1990, Verso il Sole del 1996 e No Translation Needed, episodio di Chacun Son Cinéma.

Quando sembrava ormai rimosso dalla memoria collettiva, il cineasta americano nel 2001 riapparve in pubblico nelle vesti di romanziere con Big Jane, e il suo nuovo aspetto fisico, trasformato dalle numerose operazioni di chirurgia plastica, rimane ancor oggi uno dei tanti segreti dell’eccentrico regista.

Con Michael Cimino se ne va un pezzo di Storia del Cinema. Il filmaker d’oltreoceano è riuscito, come pochi altri, a descrivere - grazie a personaggi indelebili nel tempo - l’America e le sue tante contraddizioni : Mike e Nick, e come scordarli?